Sukran, primo Ciak per il film con Hosseini. E la Puglia diventa Siria

Una scena con l'attore Slimane Dazi
Una scena con l'attore Slimane Dazi
di Alessandra LUPO
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Giovedì 2 Giugno 2022, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 10:41

Il primo ciak è stato ieri nelle stanze dell'Hotel Cristal di Lecce, nei pressi di Piazza Palio. Pur essendo ambientato in Siria, l'intero film Shukran, diretto da Pietro Malegori con un cast internazionale di altissimo profilo, è interamente girato in Puglia. Più precisamente nel Salento leccese, dove la produzione è riuscita a rintracciare location somiglianti per luci e architetture a quelle del Paese devastato dalla Guerra.
Il protagonista della pellicola è la star iraniana Shahab Hosseini (Festival di Berlino come migliore attore per Una Separazione nel 2011. Festival di Cannes come migliore attore per Il Cliente nel 2016. Ma entrambe le pellicole hanno anche vinto l'Oscar come migliore film in lingua straniera).
Al suo fianco, la giovane attrice e cantante Camelia Jordana, l'attore italiano Antonio Folletto, O Principe nella serie tv Gomorra, il francese Slimane Dazi, attore rivelazione nel film Un profeta e tanti altri.
La fotografia invece è affidata a Tommaso Fiorilli, che in passato si è già fatto notare con L'Insulto, film di Ziad Doueiri candidato agli Oscar.
Ma le ambientazioni chic e tipicamente anni Ottanta dell'albergo leccese saranno solo parte delle location del film, prodotto da Guia Invernizzi Cuminetti, Emanuele Berard e dal leccese Angelo Laudisa (Rosebud Entertainment Pictures); la produzione esecutiva invece è della Scirocco Films di Alessandro Valenti e dello stesso Laudisa.
Nelle prossime settimane, infatti, il set si sposterà in altre zone della città, poi nell'ospedale di Campi Salentina, ma anche in una serie di cave tra San Pietro in Lama, Nardò, Gallipoli e anche nella Cava della Mater Grazia ad Alezio.
Altre scene saranno girate invece nelle gravine di Ginosa, ma soprattutto al Campo 65 di Altamura, un luogo con una storia unica in Puglia. Istituito nel 1942 per accogliere circa 12mila prigionieri, nel '43 divenne un campo di addestramento per partigiani jugoslavi.
Basato sull'omonimo romanzo di Giovanni Terzi, Shukran racconta di un cardiochirurgo che deve operare d'urgenza un bambino. Ma quando scopre che è il figlio del terrorista responsabile della morte di suo fratello, entra in una crisi profonda che cambierà per sempre la sua vita. Il destino lo porrà infatti di fronte a un dilemma esistenziale: operare o meno il bambino?
Il romanzo di Terzi è liberamente ispirato alla storia di Tammam Youseff, il cardiochirurgo siriano che, insieme al professor Alessandro Frigiola, luminare della cardiochirurgia pediatrica, è riuscito a trovare i fondi per la costruzione dell'Ospedale di Damasco.
È il racconto di un uomo speciale, che vive quotidianamente la guerra e rischia la propria vita per salvare quella di migliaia di bambini, nella profonda convinzione che, per superare le barriere ideologiche che provocano conflitti e morti, sia necessario non guardare le differenze tra le persone, ma riconoscerne le somiglianze, per trovare quel filo conduttore che ci lega tutti: la sacralità e l'inviolabilità della vita.
La pellicola rappresenta una nuova scommessa internazionale per i due leccesi Alessandro Valenti e Angelo Laudisa. Il primo alterna il ruolo di produttore a quello di regista e sceneggiatore: suo ad esempio l'adattamento de Gli indifferenti, ispirato al capolavoro di Moravia. Laudisa, invece, è reduce dal successo a Cannes del film Nostalgia di Mario Martone con un applauditissimo Pierfrancesco Favino. Ma la scommessa è anche sul locale perché la squadra al lavoro sul set è composta da giovani maestranze locali cresciute soprattutto all'ombra di Apulia Film Commission.
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