Sofia Loren testimonial in via Condotti a Roma:
traffico in tilt. Al cocktail anche Pascale e Marini

Sofia Loren (foto di Rino Barillari)
Sofia Loren (foto di Rino Barillari)
di Paola Pisa
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Giovedì 21 Novembre 2013, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 09:48

ROMA - "Il cinema? una battaglia. Ma... io vinco spesso. Invito le giovani leve a ripetere: devo farcela". Sofia Loren lo dice con dolce cadenza napoletana e sorriso da eterna scugnizza. Mattina. Via Condotti. Pienone di gente. Chi urla il nome della diva, chi chiede autografi, chi cerca di toccarla. Arriva a bordo di una Bentley, tutta di rosso vestita. Tailleur pantalone, stivaletti, borsa. Capelli lunghi. Collana con crocifisso. Bracciale, anello e orecchini di diamanti.

È qui per continuare la sua mission di testimonial, madrina, e perfino stilista della griffe di gioielli che riapre il negozio romano e in questa occasione lancia una nuova collezione con grande sfavillio di brillanti. E nel nome di Sofia. "I gioielli? Una cosa meravigliosa. Ho in mente tutti quelli che mi ha regalato mio marito. E se non sono preziosi, ricordano per sempre momenti d'amore". Cosa le ha donato Carlo Ponti in occasione dell'Oscar? "Niente gioielli. Ma è da mio marito che è venuto il dono più grande: ha prodotto il film 'La Ciociara' che mi ha fatto vincere la statuetta". Un gioiello legato a un film? "Nell'Oro di Napoli ero una donna sposata e infedele. La fede finiva in una pizza e spariva". Ride. Parla del figlio Edoardo Ponti con cui ha girato il film 'La voce umana' liberamente ispirato al lavoro di Cocteau. Presto in uscita. "Lo vogliono a molti festival. Con mio figlio? Ho girato benissimo. Ma i bei ruoli non sono tanti. Sono esigente".

La accompagnano alla cena a Palazzo Doria Pamphilj, la sorella Maria Scicolone e la nipote Caterina Floriani. Centottanta ospiti esclusivi. Sofia, sensuale, a 79 anni. E ancora armaniana: giacca ricamata color argento e pantaloni bianchi. La moda? "Il migliore al mondo è Giorgio Armani. Un amico, con lui mi sento a casa. Come qui". Con i Damiani. Una famiglia. "La sola di grandi gioiellieri italiani, che possiede ancora il marchio creato dai nonni", dicono i tre giovani fratelli Guido, Silvia eGiorgio Grassi Damiani. Parlano della diva come della loro "bandiera".

Illustrano i 90 anni che il marchio compirà nel 2014, ma i festeggiamenti sono partiti ieri nella Capitale. Mostrano la collezione "Sophia Loren Masperpiece" (Sophia è il nome d'arte internazionale). Vendutissima, e a cui l'attrice collabora con scelte personali. Esibiscono i novanta pezzi, solo 9 riproduzioni in vendita per ogni monile e uno per l'archivio, ispirati ai nove decenni del brand. Rielaborazioni-capolavoro prese dall'archivio, percorrono dagli Anni 20 a oggi. In mostra gioie più "facili" o mega diamanti che valgono sette milioni di euro. Al cocktail: Francesca Pascale, Valeria Marini, l’ambasciatore del Giappone Masaharu Kohno e signora.