Saverio Barone, il magistrato interpretato sapientemente dall’attore Francesco Montanari, torna nella terza serie de “Il Cacciatore 3” in onda su Raidue dal 20 ottobre alle 21,25. Ad anticipare i temi dei nuovi episodi, lo stesso attore che nell’incontro con la stampa parla di una serie in evoluzione, con una mafia che ha cambiato pelle, e un uomo dello Stato che si trova spiazzato nel non riconoscere più il suo nemico.
«Voglio azzardare un parallelismo con La Divina Commedia - spiega Montanari - ma il cammino di Saverio Barone, che dalle stelle è approdato agli Inferi, sarà una risalita, un’ascesa per ritrovare se stesso».
«In questa stagione - aggiunge - la mafia che uccide alla luce del sole non c’è più, sostituita da quella dei colletti bianchi, rappresentata da Pietro Aglieri (Gaetano Bruno, ndr). e per questo Saverio ha una crisi esistenziale, non sa più contro chi sta lottando».
Così il protagonista delle precedenti stagioni un combattente, sempre i prima linea, vive nascosto, escogita nuove strategie per affrontare il mondo della malavita, e accetta suo malgrado di lavorare con la giovane magistrata Paola Romano, interpretata da Linda Caridi. «Barone è un po' impacciato nel rapporto con il mondo femminile dice l'attore, inizialmente mostra di non essere un uomo che nei rapporti uomo donna bada molto agli stati emotivi, e non si vuole porre come mentore, ma desidera solo assicurarsi che la sua collega abbia la capacità di essere a capo di questa caccia». «Tuttavia - continua Montanari - nessuna storia d’amore fra i due, prosegue, piuttosto l’instaurarsi di un legame di fratellanza e insieme la rappresentazione di un gap generazionale, che ben descrive anche il nostro periodo storico».
Alla domanda circa una possibile quarta stagione Montanari non si sbilancia, ma si sofferma sul grande consenso di critica e pubblico all’estero. «La serie all’estero sta andando molto bene - dice e trovare fra i personaggi dei buoni che sono però fallibili ha da subito creato empatia con il pubblico.
«Una conferma che Il Cacciatore è all’altezza dei tempi, sottolinea ancora l’artista, è stata la vittoria al Festival internazionale delle serie tv Canneseries, che ha evidenziato, con tutto il rispetto, la differenza di questa serie tv dalle fiction, solitamente imperniate sugli stereotipi. E’ una stagione che non delude le aspettative, conclude, mi assumo la responsabilità di quanto appena affermato!».