"Scuro", debutto da solista. Presentazione dell'album live al Barrio Verde

Stefano Scuro
Stefano Scuro
2 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Gennaio 2020, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 19:12
Da poco più di un mese è uscito l'Ep "Scuro", che segna il debutto da solista di Stefano Scuro, autore di testi, chitarrista e cantante salentino. E il 31 gennaio a El Barrio Verde di Alezio ci sarà l'occasione di ascoltare l'intero lavoro dal vivo (si parte alle 22.30, ingresso libero).

"Niente di così importante" è il singolo scelto per anticipare l'uscita dell'Ep ed è accompagnato da un video firmato dal regista Guglielmo Bianchi, liberamente ispirato al capolavoro letterario di Josè Saramago, “Cecità”. L’alienazione che incombe si traduce visivamente in cecità, in faccia a faccia tra il protagonista, un uomo qualsiasi, e la materializzazione della propria paura, l’incomunicabilità come nota persistente di fondo, la risoluzione (momentanea) del conflitto interiore. La vita non è mai un percorso lineare: momenti gioiosi si alternano a battute d’arresto, e può capitare di subire veri e propri traumi. Quando ciò accade, l’istinto di sopravvivenza ci spinge a scappare, ma questo non funziona per sempre. Arriva il momento in cui, sull’orlo del punto di rottura, diventa necessario affrontare a viso aperto i propri incubi. È uno scontro apparentemente impari, perché ci si sente impreparati, impauriti, ciechi dinanzi a un qualcosa che sembra insormontabile. Ed è proprio nel momento in cui tutto sembra perduto, e siamo a terra, impotenti e sopraffatti dal dolore, che può scattare un’inspiegabile scintilla che metaforicamente ci ridona la vista e ci rimette nuovamente in piedi. Quello che ci torturava “non fa più male” e, in fondo, non era poi “niente di così importante”.


 
L'Ep "Scuro", si compone di sei brani: è allo stesso tempo un concept album e un riassunto sonoro del background artistico dell’autore. Il mondo sonoro in cui si muove l’Ep spazia dal pop-rock alla vena più bluesy, passando per un pop moderno. Le atmosfere, tranne che per alcuni casi, sono nordeuropee nella scelta delle venature cupe o malinconiche. La chitarra, strumento di Scuro, si amalgama con le sue ritmiche, i suoi riff, il suo “noise” all’elettronica in un curato gioco di suoni. Prodotto e suonato quasi interamente da Scuro, l'Ep vanta i synth di Errico “Ruspa” Carcagni e gli ambienti sonori del producer Emenél, che ha curato insieme a Scuro anche gli arrangiamenti e la produzione e ha scritto a quattro mani con Scuro i testi di due dei sei brani contenuti nell’Ep: “Come cambia il mondo” e “Niente di così importante”. Il mix e il mastering dell’Ep sono stati realizzati da Adriano “Sure” Sicuro nel salentino Overloud Studio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA