Sanremo 2022, dal 10 e lode di Amadeus allo zero della Cesarini: promossi e bocciati del Festival

Sanremo 2022, dal 10 e lode di Amadeus allo zero della Cesarini: promossi e bocciati del Festival
di Marco Castoro
4 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Febbraio 2022, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 11:58

10 E LODE
AMADEUS

Standing ovation. Ha stravinto. Negli ascolti, come direttore artistico per le scelte dei cantanti e come conduttore. Sempre più padrone del palco, sempre pronto a mettere tutti a proprio agio, autoironico e liberato dal ruolo di spalla di Fiorello. Lesto a esibirsi pure come comico (soprattutto con Rkomi, la vittima designata). Poi la telefonata di Mattarella è il fiore all’occhiello.

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10
MAHMOOD & BLANCO

Hanno vinto come era facile pronosticare. Sono piaciuti a tutte le giurie. Due numeri uno che si sono messi assieme è stata una mossa intelligente, come ha sottolineato anche Amadeus. All’Eurofestival possono ripetere l’exploit dei Maneskin.

9
MANESKIN

Grande emozione rivederli sul palco dell’Ariston. Questa volta con il pubblico in tripudio. Se fossero stati in gara avrebbero vinto un’altra volta. Commoventi le lacrime di Damiano per “Coraline”.


8
GIANNI MORANDI E JOVANOTTI, DRUSILLA FOER

Evergreen Morandi. Entusiasmo, carica e anche un po’ di commozione. Quanto basta. Grande Jovanotti che lo ha accompagnato per amicizia. La loro cover passa alla storia. Che dire di Drusilla? Strepitosa. Vincono cultura e meritocrazia. Anche se non è facile togliersi i baffi.


7
MARIA CHIARA GIANNETTA, FIORELLO E CESARE CREMONINI

“Blanca” è stata la più bella e piacevole sorpresa del Festival.

Non solo della fiction di Rai1. Spigliata e intelligente, l’entusiasmo di Maria Chiara ha conquistato tutti. Fiorello sempre al top. Memorabili le canzoni tristi che diventano allegre e la terza dose del killer pandemico. Cremonini padrone del palco: un’ondata di ritmo e di bella musica.


6
SABRINA FERILLI E MARCO MENGONI

La Ferilli almeno non ha sfornato un monologo. Rispettosa delle competenze altrui. «Ma perché la presenza mia deve essere per forza associata a un problema per giustificare il fatto che sto qui. La leggerezza non è superficialità». Ottima performance di Marco Mengoni in compagnia del giovane attore Filippo Scotti. I due hanno letto una marea di cattiverie che gli odiatori dei social scrivono.


5
MASSIMO RANIERI, CHECCO ZALONE, ROBERTO SAVIANO

Ranieri, al contrario di Morandi, è sembrato antico. Poi scegliere Anna Verrà di Pino Daniele nella serata delle cover non l’ha fatto brillare. Zalone si è preso le critiche perché il suo Oreste non andava accostato alla prostituzione. Più divertente la presa in giro dei virologi. Saviano invece dovrebbe prendersela con la scaletta perché se «Il silenzio favorisce le mafie» al termine di quelle toccanti parole sarebbe stata più indicata una pausa anziché dare subito la linea a Orietta Berti sulla nave. Meglio uno spot.


4
IL VESCOVO DI VENTIMIGLIA E SAN REMO

Si è scagliato contro l’esibizione di Achille Lauro reo di aver preso in giro il sacramento del battesimo. «Tutta colpa della povertà artistica che ricorre a mezzi di fortuna, un indecoroso scempio, una deriva educativa dei più giovani e un mondo mediatico dominato dal pensiero unico». In pratica Lauro è da scomunicare. Poi il monsignore cita il proverbio “Raglio d’asino non sale al cielo”, una conclusione davvero degna del suo intervento. Amen.

(Monsignor Antonio Suetta, vescovo di Sanremo)


3
ORNELLA MUTI

Grande attesa per la prima presenza dell’attrice che invece è apparsa imbalsamata e poco brillante. Il valore aggiunto della sua presenza non l’ha percepito nessuno. Come presentatori improvvisati ci hanno messo più impegno altri due attori come Lino Guanciale e Claudio Gioè.


2
ORIETTA BERTI E FABIO ROVAZZI

Orietta Berti è molto più divertente quando sta al tavolo di Fabio Fazio. Sulla nave invece non fa breccia. Sarà pure simpatica, ma quei vestiti così pomposi e il ruolo da conduttrice non si addicono a lei. Rovazzi ha fatto la sua ombra imprigionata.


1
GLI ATTIVISTI GREENPEACE

Che cosa non si fa pur di fare parlare di sé. L’azione di 10 attivisti di Greenpeace, 4 uomini e 6 donne di età compresa tra i 26 e i 44 anni, tutti italiani sono sembrati davvero fuori luogo a Sanremo, al festival della ripartenza. Insomma, hanno stonato.


0
LORENA CESARINI

Il razzismo non c’entra, anche perché l’attrice (seppure a Sanremo non ne ha dato grande prova) non è mai stata vittima del colore della sua pelle. Come ha detto lei stessa nelle interviste pre-Festival. Ma allora sorge la domanda: sono stati gli autori a strumentalizzare il monologo? Anche perché il motivo delle discriminazioni erano i commenti di quattro imbecilli sui social.

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