SANREMO - L'astronave #Sanremo2021 atterra su un paesaggio lunare. Una splendida scenografia proiettata al futuro, spiegano. Ma attuale. Basta fare due passi: poche luci, poca musica, nessun palco per i live, nessuna calca per autografi o selfie. Parola d'ordine: distanza. Da quella di sicurezza alle videoconferenze, incontri in presenza pari a zero.
DENTRO L'ARISTON
Un paesaggio inimmaginabile, solo un anno fa.
FUORI L'ARISTON
Fuori dalle vetrate, invece, un silenzio che sa di attesa, di quotidianità lontana dalle luci festivaliere, e in qualche caso, in qualche bar, in qualche ristorante, in qualche locale, anche di scarse misure anticovid. In un balletto di colori (da arancione scuro, Sanremo da ieri è zona gialla). Al posto del red carpet, tende bianche covid test (più di 2000 i tamponi antigenici effettuati ad oggi). Niente coriandoli o fan accalcati per l'Ermal Meta, il Fedez o i Måneskin di turno. Solo transenne, vigilanza, misurazione della temperatura, kit mascherine FFp2. Strade quasi deserte (per la serie c'è o non c'è il Festival, è lo stesso). Qualche costellazione luminosa fatta di led e insegne qua e là, ma nulla del parco giostre delle 70 edizioni precedenti. Ristoranti aperti fino a tardi solo perché trasformati nell'opzione mensa.
SANREMO È SANREMO
Perché Sanremo è Sanremo, certo. Che se non fosse per qualche addetto ai lavori con il pass Rai o per l'insegna esterna al Teatro Ariston - 71esimo Festival della canzone italiana 2-6 marzo 2021 -, nessuno si accorgerebbe che siamo nella settimana più seguita dell'anno. La musica non si ferma mai è il claim della kermesse Covid Edition . La musica si è fermata nei live, nei teatri, negli stadi. Ed è da Sanremo che vogliono farla ripartire.
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