Sanremo 2021. Bugo, il ritorno: «Ad Amadeus ho detto sì, al Festival porto una canzone senza tempo»

Bugo, il ritorno: «Ad Amadeus ho detto sì, a Sanremo porto una canzone senza tempo»
Bugo, il ritorno: «Ad Amadeus ho detto sì, a Sanremo porto una canzone senza tempo»
di Rita Vecchio
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Martedì 16 Febbraio 2021, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 11:50

«Quando Amadeus mi ha chiesto: vuoi tornare al Festival? Io ho risposto: certo che sì». E così Bugo salirà nuovamente sul palco dell’Ariston. Dalla disavventura dell’anno scorso - con Morgan che cambia il testo di “Sincero”, lui che abbandona il palco e la squalifica del duo dalla gara - Cristian Bugatti (questo il suo nome vero) ha preso le distanze.

E se a ricordarglielo ci penserà Willie Peyote che porterà in gara una canzone che contiene allusione esplicita al “fattaccio”, Bugo risponde: «Dovrei ascoltarla prima di commentare. Per ora penso solo alla mia di canzone». Si intitola “E invece sì”, un inno in cui passa in rassegna i suoi miti Ronaldo, Celentano, Ringo Starr. «È una canzone nata prima del lockdown». 


E che si distacca dalle precedenti. 
«Volevo fare una canzone classica. Avevo in mente un mood che ricreasse suoni senza tempo, che - scritta 20 anni fa o oggi - non si sentisse la differenza». 


Ed è proprio così. Il brano (testo di Bugo e Andrea Bonomo, e la musica con Simone Bertolotti che lo dirigerà a Sanremo) ha sonorità anni ’70, ’80, il suo video sarà pubblicato subito dopo la prima esibizione al Festival e la canzone sarà uno dei 5 inediti del repack “Bugatti Cristian” (5 marzo) con il featuring di “Meglio” con i Pinguini Tattici Nucleari. 


Cita i suoi miti. 
«Lo faccio spesso.

Come se mi facessero sentire più sicuro. Da Tenco, a Vasco, a Celentano». 


Con cui Amadeus pare stia trattando. Se si ritrovasse sul palco il Molleggiato?
«Gli direi, sei forte! Non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo».


Un duetto con lui?
«Sarebbe un sogno». 


Avrebbe mai immaginato di fare due Festival di fila? 
«Ho la testa proiettata sempre al futuro. In vent’anni di carriera, da “Io mi rompo i coglioni”, “C’è crisi”, “Love boat”, non finivo nemmeno quanto avevo iniziato che già mi immaginavo qualcosa di più grande». 


Da poco è uscito “Quando impazzirò”, il singolo con un video di 8 minuti girato in casa.
«Un corto che racconta quella sana pazzia che nella solitudine ci protegge dai giudizi e dai pregiudizi. Il pezzo non è stato scritto per la pandemia, ma si sposa bene a questo periodo». 


Nel 2011 ha scritto la colonna sonora di “Missione di pace”. Le piacerebbe tornare a scrivere per il cinema?
«Al momento, rispondo no. Sono concentrato sulla musica leggera. A me piace scrivere canzoni che arrivino alla gente». 


Che pensa dei live? 
«Che interessano poco alla classe politica. È un anno intero che non si fanno concerti». 


Rito scaramantico? 
«Non ne ho. L’anno scorso guardavo le partite prima di salire sul palco. Mi sa che mi toccherà anche quest’anno…».

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