Sanremo 2022, le pagelle della prima serata. La Rappresentante di Lista 9, Morandi e Ranieri 8. Malissimo Ana Mena

Le pagelle dei cantanti del Festival di Sanremo 2022: i giudizi della prima serata

Pagelle prima serata Sanremo 2022: i voti a tutti i cantanti in gara.
​Pagelle prima serata Sanremo 2022: i voti a tutti i cantanti in gara.
di Rita Vecchio e Totò Rizzo
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Febbraio 2022, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:54

Pagelle prima serata Sanremo 2022: i voti a tutti i cantanti in gara oggi. Sono la cosa più attesa di ogni Festival che si rispetti. E anche Leggo.it non si sottrae. Quindi canzone dopo canzone, scriveremo le Pagelle di Sanremo 2022, insomma quello che ogni cantante "big" teme più di ogni altra cosa: i voti. Saranno dodici i cantanti che si presenteranno sul palco del teatro Ariston per esibirsi in questa prima serata di Sanremo 2022.

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Lorena Cesarini è la conduttrice di oggi

Ecco i cantanti che vedremo oggi: Achille Lauro e Harlem Gospel Choir, Yuman, Noemi, Gianni Morandi, La Rappresentante di Lista, Michele Bravi, Massimo Ranieri, Mahmood & Blanco, Ana Mena, Rkomi, Dargen D’Amico, Giusi Ferreri.

LE PAGELLE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO 2022

ACHILLE LAURO feat. Harlem Gospel Choir  “Domenica” - 7

L’irriverenza si chiama Achille Lauro. A petto nudo. Tatuato. Seducente. Trasgressivo. Ribelle. Alle spalle l’Harlem Gospel Choir. Un’overdose di punk rock che canta l’amore tra “città peccaminose e donne pericolose”.

YUMAN  “Ora e qui” -  5
Bella voce: ma ancora acerbo per un palco così difficile. Il soul e la black sono nelle sue corde e la sua canzone è l’unico angolo del festival dedicato al genere. Ma il brano non riesce a convincere fino in fondo.

NOEMI  “Ti amo non lo so dire” - 7

Noemi ci sa fare. Struttura sincopata per una canzone scritta per lei da Mahmood. Parte in maniera quasi sommessa ma si apre nel ritmo energico del ritornello. Lei padroneggia la situazione con maestria.

GIANNI MORANDI  “Apri tutte le porte” - 8

I favolosi anni ‘60 del twist per questa canzone ottimista che gli ha scritto Jovanotti. Gianni dà uno scossone di energia con un brano che corre velocissimo, sembrava quasi che dovesse uscire anche la Caselli. La grinta e la simpatia sono quelli.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA “Ciao ciao” -  9

Scatenati è dire poco. Il duo è spaventosamente imprevedibile. Indiscussa rivelazione. Il brano quasi dadaista, voce echo della Lucchesi, sonorità anni '80, sax e tromba. Quel “ciao ciao” ronza in testa. E loro non non hanno paura di cambiare registro. Look compreso.

MICHELE BRAVI “Inverno dei fiori” - 5,5

Cerca di uscire, musicalmente parlando, dal solito diario intimista ma la costruzione del pezzo - che ha comunque un bel testo - è un po’ astrusa. Lui lavora di voce ma non basta a rendere credibili brano e performance.

MASSIMO RANIERI “Lettera di là dal mare” - 8 - Parte come una romanza ma poi spiega le vele per dar modo a Ranieri di sfoggiare potenza e drammaticità della voce. Brano d’antica fascinazione con tocchi di contemporaneità.

MAHMOOD & BLANCO - 8,5 “Brividi”
Un brano di forte potenza comunicativa. Le due voci si fondono in un’alchimia perfetta. Una ballad tra le più moderne del Festival. Gli archi e il pianoforte che ben s’inseriscono in una dimensione urban per cantare il sentirsi sbagliati in amore.

ANA MENA “Duecentomila ore” - 4

“M’ama, non m'ama”: l’amore resta in bilico. Ma anche la canzone e la performance.  La penna di Rocco Hunt ondeggia su ritmi caraibici per l’unica artista straniera in gara a barcamenarsi in un’impresa più grande di lei. Festa di piazza.

RKOMI  “Insuperabile” - 7

Altro che insuperabile. Qui Rkomi si supera, eccome. Esperto di palchi, buon performer, si muove con nonchalance e canta di amori da capogiro, anzi da “180 mila giri di coupé”. Un pop-rock, con innesti rap e indie.

DARGEN D'AMICO - “Dove si balla” - 7

”Fottitene e balla”. Occhio a quella che può sembrare una dance a tutto ritmo che invita a un piacere dionisiaco. Il dj, rapper, discografico, talent scout ne sa una più del diavolo e piazza un brano che si farà cantare oltre che danzare.

GIUSY FERRERI  “Miele” - 6,5

Sonorità che trascinano il suo timbro caldo verso una dimensione nostalgica. Un po’ retrò, un po’ latina, un po’ arabeggiante. Un pop ben costruito, un "Miele" con una goccia di fiele per un grido disperato d'amore (al megafono).

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