Una vittoria a testa alta, dal basso della loro età. Si può riassumere così la vittoria del duo: 29 anni Mahmood, 18 Blanco (il più giovane artista uomo a vincere nella storia del Festival), sono stati favoriti fin dal primo giorno con “Brividi” la 72esima edizione del Festival di Sanremo. Unanimità di consensi tra televoto, sala stampa e giuria demoscopica, raggiungono quasi il 51,7% di punteggio con uno stacco notevole dal secondo posto di Elisa (21,9%) seguita da Gianni Morandi (26,3%). Brano nato «da un accordo sbagliato», scritto con il produttore Michelangelo Zocca, e numeri da pole position (nono nella top 10 globale, primo nelle classifiche Italiane). L’abbraccio di Blanco alla madre in sala e di Mahmood in camera («Non c’erano più biglietti e lei mi aspettava in hotel, è scoppiata a piangere», racconta).
I vincitori il giorno dopo: emozione?
«Bella giornata.
Gianni Morandi però ha detto la stessa cosa: che è un onore per lui essere sul podio con voi giovani?
«Ma non scherziamo. Sono due big big della musica italiana. Noi siamo novelli nel game. Il nostro è stato uno choc».
Una folla di fan appostata sotto il vostro hotel per giornate intere e fino a tarda notte.
«È il potere della musica che lega tutti. Una musica che non si rdeve spiegare parola per parola, perché certe parole vanno ascoltate e rese proprie. Il segreto vero è non avere segreti. È tutto naturale e spontaneo».
A maggio, rappresenterete l’Italia all’Eurovision Song Contest a Torino. “Brividi” in italiano o in inglese?
«Ci piacerebbe cantarla in italiano. Il nostro desiderio più grande è portare la musica italiana all’estero. Al Festival siamo entrati in bicicletta. Se all’Eurovision entrassimo con due moto piene di diamanti?».