S. Oronzo col botto: Arbore e l'orchestra Concerto in piazza

S. Oronzo col botto: Arbore e l'orchestra Concerto in piazza
di Ilaria MARINACI
2 Minuti di Lettura
Sabato 4 Agosto 2018, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 13:03
Sarà Renzo Arbore accompagnato dalla sua celebre Orchestra Italiana a chiudere quest'anno le celebrazioni civili per la festa patronale di Sant'Oronzo a Lecce con un concerto in piazza Libertini la sera del 26 agosto.
Lo showman italiano più conosciuto al mondo, a 81 anni suonati, proporrà i grandi classici della musica napoletana, come Reginella, Maruzzella, Luna Rossa, Malafemmena, Come facette mammeta?, Anema e core, O Sarracino, Funiculì funiculà e O Sole mio, insieme all'ensemble formato da quindici musicisti, che ha fondato nel 1991 con l'obiettivo di valorizzare e rilanciare la canzone napoletana in Italia e all'estero, attraverso la rilettura del repertorio partenopeo che rischiava, in quegli anni, di venire considerato come relegato nel passato. Operazione che, senza dubbio, gli è riuscita anche dal punto di vista discografico con quattro album antologici che hanno venduto più di un milione di copie e con tour che hanno portato il mattatore foggiano ad esibirsi in tutto il mondo, dal Radio City Music Hall e Madison Square Garden di New York al Sambodromo di Rio De Janeiro, dalla Royal Albert Hall di Londra, alla Piazza Rossa di Mosca e all'Olympia di Parigi. La sua ultima esibizione a Lecce è datata 2015 quando fece tappa al Politeama Greco la tournée celebrativa dei suoi 50 anni di carriera, sempre insieme all'Orchestra Italiana.
L'iniziativa, realizzata nell'ambito dell'organizzazione della festa a cura del Comune di Lecce, è stata possibile grazie al contributo dell'Assessorato all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia, che ha affiancato l'amministrazione nella realizzazione della manifestazione. Ad annunciare questo importante risultato l'assessore allo Spettacolo e al Turismo del Comune di Lecce Paolo Foresio. «Anche grazie al coinvolgimento di grandi nomi della musica ha dichiarato vogliamo rendere la nostra festa patronale un appuntamento nel quale la tradizione e il rispetto dei valori religiosi che la ispirano si coniugano con elementi di attrattività culturale e turistica».
Con Arbore torna a chiudere la festa, infatti, dopo moltissimi anni, un personaggio di primo piano del panorama della musica leggera. Il primo ad inaugurare questa svolta in precedenza si facevano solo concerti lirici durante la tre giorni dedicata ai santi patroni è stato, neanche a dirlo, Domenico Modugno nel 1972, mentre negli anni Ottanta, al culmine del loro successo, fecero ballare la piazza Al Bano e Romina Power.
«Avere Renzo Arbore in chiusura della festa più sentita dai cittadini leccesi, la Festa del Santo patrono, assume ha aggiunto l'assessore regionale Loredana Capone un valore ancora più straordinario. Non è solo un grande musicista ma anche un'eccellente mente critica. Un uomo che non si è mai accontentato di cavalcare l'onda del successo, ma si è sempre interrogato sui cambiamenti della contemporaneità. Sono felice anche perché tutto questo accade perché finalmente Regione e Comune hanno scelto di parlarsi e collaborare per il bene della comunità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA