Massimo Ghini e Paolo Ruffini, arriva in teatro la storia dei due “Quasi amici”

Massimo Ghini e Paolo Ruffini, arriva in teatro la storia dei due “Quasi amici”
di Eraldo MARTUCCI
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Martedì 28 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:55

Massimo Ghini e Paolo Ruffini sono gli attesissimi protagonisti del lungo tour pugliese di “Quasi amici”, la pièce firmata Enfiteatro tratta dall’omonimo film francese del 2011 con Francois Cluzet e Omar Sy che ha riscritto i canoni della commedia sul tema della disabilità diventando un cult internazionale. La storia è incentrata sulla nascita dell’amicizia tra due uomini molto diversi per carattere e per estrazione sociale, ma che troveranno insieme il modo di cambiare le proprie vite e di aiutarsi.

Fino al 5 aprile un lungo tour in Puglia

Per le rispettive stagioni dei Comuni in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, lo spettacolo, con l’adattamento e la regia di Alberto Ferrari, approda oggi alle 21 e domani alle 18 al Fusco di Taranto, dopodomani al Cinema Teatro Italia di Francavilla Fontana, venerdì 31 marzo al Verdi di San Severo e il 5 aprile al Teatro Comunale di Ceglie Messapica. “Quasi amici” andrà poi in scena anche l’1 e 2 aprile al Teatro Team di Bari, il 3 al Verdi di Brindisi, e il 4 aprile al Politeama Greco di Lecce per la stagione teatrale con la direzione artistica di Sonia Greco.

Nel cast ci sono anche Claudia Campolongo, Francesca Giovannetti, Leonardo Ghini, Giammarco Trulli, Alessandra Barbonetti e Diego Sebastian Misasi. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Stefano Giovani, il disegno luci di Pietro Sperduti, le musiche di Roberto Binetti e i video di Robin Studio. Nel 2011 in Francia il film, diretto da Olivier Nakache ed Eric Toledano, sbancò il botteghino con quasi venti milioni di spettatori, vinse un César e fu un successo internazionale, tanto che nel 2017 uscì il remake in lingua inglese “The Upside”. 

In teatro le emozioni nate per il cinema

«Due uomini che si incontrano per caso e questo caso farà sì che diventino uno per l’altro indissolubili, l’uno indispensabile alla vita dell’altro e lenitivo alla ferita fatale che ognuno ha dentro di sé – scrive il regista Alberto Ferrari - un adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura di “Quasi amici” è affascinante perché́ permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico.

Emozioni che devono irrobustirsi però con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter rimandare tutti noi a un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio. E partecipare».

Una storia di interazione, di rapporti sinceri tra due uomini molto diversi che rende la commedia unica e piena di sorprese. Il primo vittima di un incidente e con una intelligenza fuori dal comune, il secondo che entra ed esce di galera con una intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, con i quali è cresciuto. Nella messinscena Massimo Ghini è Philippe, l’aristocratico ricco tetraplegico, mentre Paolo Ruffini è Driss, che ha fatto della sua leggerezza un modo per non occuparsi di nulla, di scansare ogni problema, ogni profondità, ogni disagio. La commedia scava nel rapporto tra i due e si mette sulle tracce di quella leggerezza calviniana che fa emozionare, godere e ridere fino alle lacrime.

«Nel film il racconto è sbilanciato a favore di Driss - conclude il regista - a teatro ho scelto di inserire anche i momenti di sconforto che ci permettono di entrare nella psiche di un uomo completamente paralizzato, che diventa tutt’uno con la sua sedia a rotelle elettrica. E nella testa di un altro uomo che ha considerato la vita fino allora come un aperitivo leggero, che si può ingurgitare e poi tranquillamente digerire».
 

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