Facchinetti: «Venire in Puglia è un po' come tornare a casa»

Facchinetti: «Venire in Puglia è un po' come tornare a casa»
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 30 Agosto 2022, 05:00

Roby Facchinetti fa tappa in Puglia con il suo Symphony Summer Tour. Domani l’artista salirà sul palco di Manfredonia, nell’area antistante la Cattedrale in occasione della festa patronale del comune foggiano, per esibirsi in questo suo nuovo progetto che in estate lo ha visto impegnato in varie città italiane. 

Sul palco con Orchestra e Coro

Si tratta del primo appuntamento pugliese del tour organizzato da Colorsound: sul palcoscenico, oltre allo storico cantautore e tastierista dei Pooh, ci saranno anche dieci voci del Coro Pop Art Voice Accademy e la Ritmico Sinfonica Young Orchestra, composta da quaranta musicisti dai diciotto ai venticinque anni (diretti dal maestro Diego Basso). Durante la serata, Roby Facchinetti riproporrà live alcuni tra i più grandi successi dei Pooh e alcuni brani dei suoi album da solista in versione sinfonica, tratti da Symphony, il suo ultimo disco uscito lo scorso novembre. 

«Stavamo aspettando tutti di tornare alle nostre normalità, alle nostre passioni, alle nostre libertà e al nostro lavoro - esordisce Roby Facchinetti - anche il nostro settore ha sofferto tantissimo in questi difficili anni per il Covid: non parlo in modo particolare degli artisti, ma soprattutto degli operatori dello spettacolo che se lavorano mangiano ma se non lavorano invece non possono mantenere la loro famiglia. Ora siamo ritornati tutti a fare il nostro lavoro e ne siamo felicissimi, ma oltre questo è palpabile come il pubblico abbia tanta voglia di musica, di aggregazione, di ritrovarsi tutti insieme perché la musica unisce. La quantità di gente che sto vedendo adesso non la vedevo davvero da tanto tempo».

"Il pubblico pugliese ha sempre amato la nostra storia e la nostra musica"

La Puglia, per i Pooh, è sempre stata un punto di riferimento e non è mai mancata come tappa nei tour del gruppo. «È vero, abbiamo sempre avuto un seguito straordinario, il pubblico pugliese ha sempre amato la nostra storia e la nostra musica e i Pooh hanno sempre amato il pubblico pugliese. Ritornarci per questo concerto è un po’ come ritornare a casa, anche perché in questa splendida regione ho tantissimi amici. Inoltre, si tratta di una terra che ha dato tanto alla musica, da Domenico Modugno in poi, penso per esempio all’amico Albano, ai Negramaro, ad Alessandra Amoroso ed Emma Marrone, dimostrazione di come la Puglia non abbia mai smesso di regalare alla musica grandi talenti e questa è una cosa eccezionale. Qui, poi, ho tantissimi ricordi (lontani e vicini) che sono estremamente belli, da Brindisi a Taranto o a Bari e via dicendo: i Pooh hanno suonato davvero in ogni città e in ogni paese e io ogni tanto tiro fuori la fantastica frase di Fiorello che dice che Dio è ovunque, ma i Pooh ci hanno suonato almeno cinque volte.

Anche da singolo, ora, la Puglia non può assolutamente mancare e la possibilità di tornare a Manfredonia mi rende molto felice e mi aspetto come sempre un’accoglienza straordinaria e, soprattutto, affettuosa», prosegue. 

"La nostra musica in certi momenti come una medicina"

Nella carriera dei Pooh, il rapporto con il pubblico è sempre stato una costante: «Mai come quest’anno avverto quanto la nostra musica abbia rappresentato per i nostri fan e quanto sia stata importante per loro e il fatto che ora i Pooh non ci siano più fa quasi in modo che il tutto si sia impreziosito. Sto maturando questa consapevolezza proprio ora, quando le persone mi raccontano quello che gli abbiamo lasciato negli anni e come la nostra musica sia stata in certi momenti la migliore medicina. Le loro parole mi fanno veramente molto piacere, mi stupiscono ancora e sono contento che il nostro lavoro sia veramente servito a qualcosa di importante per chi l’ha vissuto». 

Impossibile infine, quando si parla dei Pooh, non menzionare Stefano D’Orazio e Valerio Negrini: «Il 25 settembre all’Auditorium Parco della Musica a Roma ci sarà una serata dedicata interamente a Stefano e ognuno di noi porterà dei ricordi di ciò che lui ha rappresentato e ha lasciato nei nostri cuori. Ci saranno degli ospiti, ci saremo io, Red e Riccardo. Sarà sicuramente una serata ricca di emozioni e molto commovente». 

«Prima che Stefano se ne andasse per colpa del Covid siamo riusciti a completare il Parsifal - continua - ma oltre a questa opera abbiamo scritto brani come Rinascerò Rinascerai che è stato tradotto in oltre venti lingue diverse, è stato qualcosa di straordinario ed è diventato una sorta di inno nato inizialmente per la nostra città, Bergamo, ma adottato poi in tutto il mondo e diventato di tutti».

«Valerio Negrini, invece, è stato il fondatore dei Pooh e quando nel 1966 io sono entrato nel gruppo è iniziata l’accoppiata Facchinetti-Negrini e abbiamo firmato insieme i maggiori successi e questo spiega quanto lui rappresenti per me e per i Pooh: senza di lui i Pooh non sarebbero mai esistiti», conclude Roby Facchinetti.

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