Premio Ubu, nomination per Mario Perrotta all'oscar del teatro italiano

Mario Perrotta
Mario Perrotta
di Eleonora L. MOSCARA
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 21:26 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:12

Son ben due le categorie che vedono l’attore, drammaturgo e regista teatrale leccese Mario Perrotta protagonista delle nomination dei finalisti dell’edizione 2022 del celebre Premio Ubu, il riconoscimento fondato nel 1977 dal critico Franco Quadri e considerato il più importante in ambito teatrale in Italia. Il premio infatti è stato spesso definito "l’Oscar del teatro italiano" ed è l'equivalente teatrale dei David di Donatello per il cinema e del Premio Regia Televisiva per la tv, in Italia. Una vetrina decisamente importante per i professionisti italiani.

Le categorie

Le categorie nelle quali si legge il nome di Perrotta sono "Migliore nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica" in cui l’attore leccese è presente con lo spettacolo che si intitola “Dei figli” terzo e ultimo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli e la categoria "Migliore attrice o performer Under 35" in cui si legge il nome di Dalila Cozzolino uno dei protagonisti del suo spettacolo: «Essere tra i 3-4 migliori dell’anno è già un traguardo enorme, parliamo del premio più importante d’Italia – sottolinea emozionato Perrotta - Vuol dire che lo spettacolo ha colto nel segno. Uno spettacolo a cui tengo molto che ho portato al Teatro Apollo di Lecce ad aprile. Nella vita artistica di un attore – continua - non è scontato ricevere un premio di questa portata e, nonostante per me sia la terza volta, l’emozione è sempre come fosse la prima perché, ogni spettacolo nuovo che viene apprezzato e amato, inevitabilmente, azzera il passato».

Orgoglio pugliese insieme a Carmelo Bene 

Per Mario Perrotta questa è l’undicesima candidatura al Premio Ubu, tre di queste sono state da lui vinte confermandosi orgoglio pugliese insieme a Carmelo Bene che lo vinse per ben otto volte.

Lo spettacolo “Dei figli” che ha stregato i critici, conclude la trilogia In nome del padre, della madre, dei figli, provando a ragionare sul fenomeno delle generazioni allargate di “giovani” e cioè coloro che hanno tra i 18 e i 45 anni ma non hanno intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Uno spettacolo che «indaga queste e altre sfumature dell’esser figlio sine die, senza però dimenticare la forza, lo splendore e l’audacia straordinaria della giovinezza» come dichiarato dal saggista Massimo Recalcati. La notizia è stata annunciata da Graziano Graziani e Laura Palmieri lunedì 21 novembre in diretta su Radio Tre durante il programma I teatri in prova / Il teatro di Radio tre. Gli spettacoli e gli artisti sono stati scelti da una rosa di 80 critici, chiamati a esprimersi sui migliori spettacoli (e artisti) della passata Stagione per 17 categorie in concorso. La premiazione si terrà lunedì 12 dicembre presso il Teatro Arena del Sole di Bologna, in diretta radiofonica su Rai Radio3 per Radio3 Suite.

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