«Canto per Noemi e l’amore “malato”» - VIDEO

«Canto per Noemi e l’amore “malato”»
di Ilaria MARINACI
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Domenica 21 Gennaio 2018, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 20:07

Una canzone per Noemi Durini e per tutte le vite spezzate dalla violenza di un uomo che diceva d’amarle.
Ad ispirare Pino Ingrosso, tenore di grazia, attore, musicista e compositore salentino, voce solista in tante opere di Nicola Piovani, è stato uno degli ultimi post pubblicati dalla sedicenne di Specchia prima di essere uccisa il 3 settembre dello scorso anno: una poesia intitolata proprio “Non è amore se…”, che è anche il titolo della canzone di Ingrosso e la strofa che ripete come un mantra per tutto il brano.
Il video è stato girato fra Lecce e San Cataldo in una uggiosa giornata invernale, adatta alla delicatezza del tema e alla drammaticità della vicenda da cui la canzone è nata. «A scioccarmi già nei giorni del delitto – racconta Ingrosso – è stata l’età dei due ragazzi, minorenni sia la vittima sia il suo assassino». Da qui l’idea di usare l’empatia della musica per lanciare un messaggio sociale: non può essere amore niente che comporti violenza, sopraffazione e possesso nei confronti di una donna. Un inno, insomma, contro il femminicidio «che mi è sembrato giusto – sottolinea – si alzasse dal Salento».
Dietro la canzone, c’è una lunga riflessione sul contesto sociologico che genera la violenza sulle donne. «È purtroppo una situazione atavica – sostiene Ingrosso – che va molto indietro nel tempo e che oggi viene portata alla ribalta dai media. Ma fra le mura domestiche di certe famiglie c’è sempre stata e continua ad esserci. E mi riferisco anche alla violenza carnale di genitori verso le figlie che non hanno mai denunciato, costrette a tacere dalle stesse madri». Sono le famiglie, in molti di questi casi, secondo il cantautore salentino, ad incubare i parenti-serpenti, come dimostra anche un altro caso di cronaca nera degli ultimi anni, l’omicidio ad Avetrana della quindicenne Sara Scazzi.
«Le parole condivise da Noemi forse come estrema richiesta d’aiuto, quel “Non è amore se…” – sottolinea Ingrosso – erano già poesia. Io le ho riprese aggiungendo la continuazione e impostandole come una sorta di preghiera per dire basta alle relazioni malate. Viviamo in un paese che ha la legge sul divorzio e sull’aborto e che ha lottato per ottenere questi diritti ma di fronte a simili violenze sembra quasi si facciano passi indietro. Non si può morire a sedici anni perché un ragazzino non ti ama più o ha delle remore verso di te, aizzato forse dalla famiglia».


È importante, quindi, non abbassare la guardia sul femminicidio e insegnare ai giovani il rispetto per l’altro e cos’è l’amore vero. Partendo magari dal linguaggio che si usa. «Mi piacerebbe, per esempio, che si smettesse di dire “auguri e figli maschi”: sembra poco ma potrebbe essere un inizio», aggiunge Ingrosso, che ricorda la sua educazione. «Da bambino mio padre non mi ha mai dato neanche uno schiaffo ma mi ha sempre spiegato perché non dovevo fare questo o quello. Il mondo potrebbe essere diverso se ognuno di noi, nel suo piccolo, facesse la sua parte. Un figlio non è una protesi ma una parte di te, sei tu che ti rifletti in lui e lui che si riflette in te. Ecco perché torno a ribadire che tutto ruota intorno alla famiglia».
Per le musiche del brano, Ingrosso si è affidato a musicisti salentini: Marco Tuma al sax, Alessandro Caione alle tastiere, Silvio Cantoro al basso acustico e Alessandro Monteduro alle percussioni. Ai cori la moglie di Ingrosso, Daniela Guercia.
«Una bella band che ha subito sposato lo spirito della canzone e che sto portando con me – conclude il cantautore – anche in sala di registrazione perché il mio spettacolo “Note di un viaggio”, che ripercorre modi, tradizioni, costumi e usanze del Salento, diventerà presto un disco. Anzi due, visto che le canzoni sono venti e sarà diviso in due volumi».
Il video di “Non è amore se…”, diretto da Alessandro Derviso con la partecipazione dell’attrice Anna De Rosa, è disponibile su Youtube ed è stato realizzato con il sostegno di uno sponsor privato.
 

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