Pietro Castellitto e l'adolescenza difficile: «Chi è cresciuto a Roma nord ha fatto il Vietnam»

L'attore figlio di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini: "Mi cacciarono da scuola, sputai nei diario di una compagna"

Pietro Castellitto e l'adolescenza difficile: «Chi è cresciuto a Roma nord ha fatto il Vietnam»
Pietro Castellitto e l'adolescenza difficile: «Chi è cresciuto a Roma nord ha fatto il Vietnam»
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Lunedì 6 Dicembre 2021, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 09:53

A 13 anni esordì nel film del papà "Non ti muovere", ma quelli, per Pietro Castellitto, figlio d'arte di Sergio Castellitto Margaret Mazzantini, non furono proprio anni facili. In un'intervista su Sette, l'attore scrittore e regista, che a neanche trent'anni ha all'attivo un libro, "Gli Iperborei", e un film da lui sceneggiato e diretto, "I predatori", racconta la sua adolescenza a Roma Nord. E non fa sconti a nessuno.

Roma nord come il Vietnam

«Non credo esista un posto più feroce.

Chi è cresciuto a Roma Nord, ha fatto il Vietnam - dice - Ma è un mondo anche tremendamente delicato e crepuscolare. Un mondo dove i valori basilari dell’esistenza — voglia di potenza, di bellezza, di soldi e successo — sono ancora in voga. Dinamiche indicate come negative dal mio mondo di provenienza e da buona parte della società civile». 

La scuola non è mai stata la sua passione, anche se è riuscito a laurearsi in Filosofia, a differenza deI mondo del cinema a cui si è dedicato prestissimo.  Famoso per aver interpretato Francesco Totti nella serie tv di Sky “Speravo de mori’ prima”, la sua ultima apparizione al cinema è nella parte di Cencio in "Freaks Out" di Gabriele Mainetti.

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Gli anni della scuola

«Ero un ragazzo turbolento - racconta - a scuola venni cacciato per aver sputato nel diario di una compagna. Lei mi tirò il cancellino sullo zaino, io le presi il diario, non sapendo ancora quanto fosse importante il diario per le ragazze. Fui convocato in presidenza: Trovai preside, vicepreside e professori in semicerchio. Negai di essere stato io, ma guardando molti crime mi prese la paranoia che avrebbero fatto fare il test del dna dello sputo, quindi precisai: “Io però quel diario l’ho toccato”».

 Quando ho capito di essere figlio di Sergio Castellitto? «Il giorno che in televisione Raffaella Carrà dice: “Abbiamo qui Sergio Castellitto, il più grande attore italiano”». E di Margaret Mazzantini? «Quando vinse il premio Strega. Io la stavo guardando da casa. La chiamai e lei mi rispose. In quel momento vidi mia madre in televisione che parlava al telefono con me».

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