Paolo Brosio: «All'Isola dei Famosi ho dato tutto. Alcol e droghe, poi la svolta di Medjugorje che mi ha fatto trovare Eva»

Paolo Brosio: «All'Isola ho dato tutto. Alcol e droghe, poi la svolta che mi ha fatto trovare Eva, mia figlia»
Paolo Brosio: «All'Isola ho dato tutto. Alcol e droghe, poi la svolta che mi ha fatto trovare Eva, mia figlia»
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Sabato 30 Marzo 2019, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 19:48

Paolo Brosio, reduce dall'esperienza all'Isola dei Famosi, si racconta a Verissimo. Ospite di Silvia Toffanin, il popolare giornalista e conduttore televisivo spiega: «Non ho rimpianti, perché ho dato tutto. Le zanzare mi hanno devastato per quasi tutto il corso della mia esperienza. Potevo abbandonare anche prima, non sono deluso, ho passato notti insonni tra febbre e dolori e alla fine ho perso 15 chili».

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Paolo Brosio aveva un obiettivo: destinare i proventi dell'eventuale vittoria ad una struttura che, in Bosnia, offre assistenza sanitaria a bambini di tutte le etnie e religioni. L'impegno sociale e umanitario di Paolo Brosio è noto a tutti, ma il diretto interessato parla così della sua esperienza in Honduras: «Prima di iniziare la trasmissione, lì ho visto povertà e disperazione. E poi noi avevamo il coraggio di litigare per il cibo? Noi eravamo pagati per soffrire e avevamo le telecamere, in tante parti del mondo si soffre la fame e basta. Purtroppo, la disuguaglianza sociale è sempre più forte, un po' in tutto il mondo».
 

 

Quando gli mostrano le foto di una bimba, Paolo Brosio si commuove: «Quella è Eva, mia figlia. È una bimba bosniaca, orfana dei genitori, che io ho adottato a distanza e che sento come se fosse davvero mia figlia. All'Isola, ogni sera, pregavo per lei e per mia mamma, che si sente ormai sua nonna. Ricordo ancora quando, a Medjugorje, la ritrovai a pregare accanto a me: da allora l'ho considerata mia figlia. Oggi è una ragazza adulta e aiuta tanti bambini che si trovano in situazioni analoghe».

Paolo Brosio, poi, senza nascondersi racconta della sua conversione: «Avevo tanto successo, ero felice, ma poi ci furono in serie dei colpi difficili da assorbire. Avevo convinto Flavio Briatore ad aprire il Twiga, un locale che ha dato tanti posti di lavoro, ma poi ci fu l'incendio. Nello stesso tempo, fui lasciato dalla mia fidanzata e morì mio padre. Ho reagito male, erano dei colpi davvero duri e senza la preghiera, il mondo ti ammazza, ma ancora non lo sapevo. Iniziai ad abusare di alcol, marijuana e cocaina». Finché, un giorno, in un albergo di Torino, mentre stava seguendo la Juventus (squadra di cui è anche tifoso), Paolo Brosio vive la sua svolta: «Ho sentito una voce che mi diceva: "Figlio mio, devi smettere". A quel punto andai in un santuario e da lì è iniziato un percorso culminato a Medjugorje».

Nel santuario in Bosnia, Paolo Brosio completa la sua conversione. «Posso assicurare che è un'esperienza unica e ho già promesso ai ragazzi dell'Isola che li porterò lì, tutti insieme in pullman», spiega Paolo Brosio. Che poi parla del caso Fogli e dei possibili vincitori di questa edizione: «Mi è dispiaciuto molto per quanto ha vissuto Riccardo, dal punto di vista umano. Possibili outsider? Secondo me Sarah e Aaron, è un ragazzo in gamba ed educato».

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