Frassica Show al Kennedy di Fasano

Frassica Show al Kennedy di Fasano
di Anita PRETI
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Venerdì 18 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:20

Al Kennedy di Fasano, Nino Frassica inaugura questa sera la stagione di prosa organizzata dal Comune e dal Teatro pubblico pugliese. Televisione, radio, cinema, libri, musica: Nino è in grado di stare ovunque, regnandovi come un amato sovrano. Si prenda ad esempio la musica: è in sua compagnia che si affaccia adesso alla ribalta del Kennedy. 

Da "Cacao Meravigliao" al "Tuca Tuca"

Il nuovo spettacolo, Nino Frassica & Los Plaggers show tour (che porta in giro con successo fin dall’estate scorsa) è un concentrato di motivi, i più belli o popolari che uno possa immaginare, da lui cantati ed insieme suonati da una formazione di sei musicisti (“tutti diplomati all’osservatorio”, celia l’attore siciliano nel suo volutamente strampalato linguaggio). Il pubblico verrà deliziato dal ricordo del “Cacao meravigliao” e dalla sigla di “Portobello”, dai canti dell’emigrazione come “Mamma mia dammi cento lire” e dalla musica d’autore (Rota-Wertmuller) come “Viva la pappa col pomodoro” e dal “Tuca tuca” di Raffaella Carrà. 

Un delirio insomma, pari a quello che sconvolge la vita del giovane ragioniere Antonino Frassica, di Galati Marina, in provincia di Messina, allenato a fare scherzi (“ero uno scherzista”) ai suoi compaesani ma deciso a diventare attore, vivendo a Roma. Quando si convince che è ora di lasciare il bar Scauri dove il ragioniere zuzzerellone (per non dire altro conservando le tre lettere finali) si esercita nelle prove delle sue zingarate, prende in mano il telefono e compone un numero. Renzo Arbore se non proprio unico almeno raro nel panorama dello spettacolo italiano (e forse mondiale), ha il buon gusto anzi la civiltà di rispondere al telefono. Ascolta il messaggio lasciato sulla sua segreteria da quel ragazzo (“sono un comico dilettante e non cerco lavoro”, stando a quanto ha ricordato Frassica recentemente in un’intervista rilasciata al Corriere della sera) che è un suo ammiratore e fedelissimo spettatore di “Alto gradimento” (nel 1970 trasmissione di culto di RadioRai). Arbore lo richiama. Ed inizia così una lunga e bella avventura artistica. 

Personaggi diventati un "cult" dell'umorismo

Oggi l’Italia è così stupida da relegare il ritorno di Arbore in televisione al pomeriggio di Rai 5. Più o meno alla stessa ora, Rai Premium inonda il piccolo schermo con le repliche di “Don Matteo”, in attesa che siano pronte le riprese della quattordicesima edizione. Dopo l’incontro con Arbore per Nino fioccano le scritture, iniziando da “Quelli della notte” e “Indietro tutta!”, culle di personaggi strampalati e straordinari come “frate Antonino da Scasazza” e “Il bravo presentatore”; una tendenza che prosegue nel “direttore e vicedirettore della rivista Novella Bella” (come avviene adesso nel “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, una collaborazione televisiva che per Frassica dura da sette anni). 

Nella grande rassegna sul surrealismo in corso a Milano, per iperbole un posto toccherebbe a Nino, inventore del surrealismo linguistico di cui fa pratica e mostra in tutti suoi personaggi compreso Nino Cecchini, il maresciallo amico di don Matteo (prima Terence Hill, ora Raoul Bova), il personaggio più carismatico, la vera colonna portante del successo della serie che dura da 22 anni.

In una puntata, preso dallo sconforto, inseguendo i sogni, il maresciallo si veste e ci comporta da rockstar; in un’altra rispolvera il suo mestiere giovanile: dj a Messina. 

In libreria il suo primo romanzo

L’attuale tour che fa tappa al Kennedy oggi (le date di attuazione indicate sul manifesto sono: 2000-3000) accontenta la gioia nel fare musica che Frassica prova. Poi Nino è anche attore cinematografico (un film con Sofia Coppola; un altro, “The Tourist”, accanto a Johnny Depp e Angelina Jolie). E poi ci sono i libri che scrive: dopo dieci titoli (alcuni giunti alla “terzesima” edizione o capitolo, come lui dice), due giorni fa ha lanciato il suo primo romanzo: “Paola – una storia vera”, edito da Mondadori. In copertina lui, vestito da donna. 

Una maschera, un’altra. Ma come ha risposto a Silvia Toffanin, in una recente puntata di “Verissimo” su Canale 5: “La maschera dell’attore? Sono fiero di portare me stesso”. 
Applausi, a lui e ai Plaggers (come i Platters ma plagiati) che lo accompagnano in scena a sera: Ivano Girolamo, piano e voce; Umberto Bonasera, chitarra e voce; Natale Pagano, tastiere; Fabrizio Torrisi, sax; Eugenio Genovese, basso; Paolo Bonasera, batteria. 

Dopo questo appuntamento la stagione teatrale al Kennedy prosegue fino ad aprile con Amanda Sandrelli, Paola Turci, Paola Quattrini, Carolina Rosi, Katia Ricciarelli, Galatea Ranzi, Nancy Brilli, la talentuosa Arianna Scommegna (che non è solo la figlia di Nicola Di Bari), Ambra. Una stagione che sembra tutta al femminile, ma ci sono anche gli uomini e soprattutto gli autori: da Aristofane a Eduardo.

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