D.O.C. Deluxe Edition: Zucchero racconta il suo progetto e del duetto con Sting: «Quando abbiamo fatto il video ero mezzo rinco...»

D.O.C. Deluxe Edition, da venerdì il nuovo progetto di Zucchero e un duetto con Sting: «Quando abbiamo fatto il video ero mezzo rinco ...»
D.O.C. Deluxe Edition, da venerdì il nuovo progetto di Zucchero e un duetto con Sting: «Quando abbiamo fatto il video ero mezzo rinco ...»
di Ida Di Grazia
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 08:46

D.O.C. Deluxe Edition: Zucchero racconta il suo progetto e del duetto con Sting: «Quando abbiamo fatto il video ero mezzo rinco ...». E' disponibile dallo scorso venerdì il nuovo progetto discografico di Zucchero “Sugar” Fornaciari contenente tutti i brani dell’album “D.O.C.” più 6 nuove canzoni tra cui “September”, il singolo (attualmente in radio) in cui  duetta con Sting.

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«Perchè Sting mi ha voluto come padrino di sua figlia Coco? Ha detto che ha sentito che ero una persona con i piedi per terra, genuina e buona. Il video di September l'ha voluto girare alle 6.30 di mattina, per me era un problema visto che io mi alzo all'una. Lui invece è abituato ad alzarsi presto perchè quando era piccolo, prima di andare a scuola, aiutava al papà a distribuire il latte. Quando abbiamo fatto il video io ero mezzo rinco, lui,  aveva fatto prima anche mezz'ora di piscina!».

Zucchero Adelmo Fornaciari presenta in conferenza stampa la sua nuova fatica “D.O.C. Deluxe Edition” che contiene tutti i brani dell’album “D.O.C.” più il duetto con Sting e  altri 5 brani sono “non illudermi così”, rivisitazione del brano “Don't Make Promises” riscritto per l’occasione da Zucchero con un testo in italiano, “Wichita Lineman”, cover del brano di Jimmy Webb, e gli inediti “Succede”, “Facile” e “Don’t Cry Angelina”. (Credits foto Daniele Barraco).

«Il link che  lega Doc e i nuovi inediti  - ha spiegato Zuccehero - è che D.O.C. è un album dove in ogni canzone c'è un inizio di redenzione, c'è qualcosa che ha a che fare con luce, una scia che sto cercando. La stessa cosa la trovate nei brani aggiuntivi come September e Don't Cry Angelina. Diciamo che sono una conseguenza di Doc. A me non piace fare un album uguale all'altro con gli stessi suoni e la stessa matrice. Ora finiamo il capitolo di Doc, il prossimo sarà un altro viaggio e un'altra ricerca. Don't Cry Angelina cantandola e sentendola finita è la canzone che ancora mi emoziona di più».

La pandemia ha stoppato il suo Tour Mondiale di oltre 150 tappe che sarebbe dovuto terminare ieri. 

«Quando abbiamo avuto lo stop all'inizio c'è stata una depressione generale - ha raccontato Zucchero -  poi per tenere il motore caldo abbiamo deciso di reinventarci. Per  me Doc è un album che si differisce dagli altri nei suoni negli arrangiamenti, nella produzione, non è facile rinnovarsi rimanendo se stessi. Sicuramente dal vivo avrei avuto la conferma di quello che provo io su questo album, molti brani che non sono mai stati singoli sono lievitati nel tempo anche attraverso i concerti. E' lì che capisci se un brano è passato nel cuore della genta, ci sono brani come "i tempi cambieranno", che quando lo fai dal vivo diventa corale. Questo è quello che non vedevo l'ora di fare».

Ora per le nuove date si parla del prossimo anno con 14 tappe all'arena di Verona in partenza ad aprile 2021: «Ci dicono che probabilmente a metà gennaio sapremo se possiamo ripartire e in che modo.

Non credo che partiremo a totale capacità, ma a “capacità covid”. Io suono lo stesso. Io devo suonare, dobbiamo dare un segnale di rinascita. Suonerò anche con meno gente, il problema mio è che magari parto in Italia con un tot di gente poi bisogna vedere cosa succede negli altri paesi, se chiudono o ci fanno suonare in modalità ridotta, perchè questo comperterebbe dei costi allucinanti. Lo streaming? Sì... ma è tutta un'altra storia soprattutto per come sono fatto io e la musica che faccio, io comincio a caricare il pubblico ma poi mi ritorna tutto, se anche sono stanco e ho cantato la stessa canzone per 100 mila volte, mi rieccita ricantarla come se fosse la prima volta».

Alla domanda sul momento di crisi , causa Covid, di tutto il mondo che ruota attorno ai concerti, Zucchero ha risposto senza girarci troppo intorno: «Io vedo poco interesse da parte delle istituzioni, ma non solo verso la musica, parlo di cinema e teatro. Sui giornali vedo che il governo quando parla di cultura parla del ritrovamento di un mosaico a Pompei, che va benissimo, è culturalmente molto alto, ma c'è anche la cultura che se vogliamo possiamo chiamare più bassa. Ci sono state manifestazioni degli addetti ai lavori tecnici, ma io non ne sento mai parlare. Hanno detto che facciamo divertire ... vuol dire che consideri questa professione un divertimento e non rientra in un fatto culturale, questo per me è grave e non va bene! Vorrei che arrivassero i soldi ai tutto quelli che lavorano dietro a un concerto , quei soldi promessi. E’ gente specializzata, anche che rischia, la "crew" si fa un mazzo così . Per favore, a me non me ne frega un ca**o ma sostenete a chi lavora intorno». 

 La sua di crew, che è composta da personale nazionale internazionale, è più fortunata però: «per quanto riguarda la mia gente ci penso io in prima persona a sostenerli fino a quando non ripartiremo, anche perchè è l’ unico modo di sapere che vanno a fine a loro».

Non solo musica ma anche un ricordo di Paolo Rossi, calciatore e amico scomparso nei giorni scorsi:«Tutto quello che hanno detto e scritto di lui è verissimo. Era una persona di una dolcezza infinita, un ragazzo semplice e intelligente, l'hanno detto tutti. Appena sono andato ad abitare a Pontremoli abbiamo fatto delle partite per cause benefiche e lui era sempre pronto a venire. Ci siamo spesso trovati su un campetto, è sempre stata una persona impeccabile. Una volta mi ricordo - siccome io sono una schiappa  - che avevamo deciso che il fuorigiorco nno esisteva, e allora io stavo lì davanti la porta lui mi passava la palla precisissima e diceva Vai tigre! E io davanti la porta puntualmente sbagliavo!».

Zucchero è uno dei pochissimi cantanti italiani ad avere collaborazioni e amicizie di altissimo livello, che durante questa pandemia non si sono affiovolite, anzi «Per via di questa pandemia ci siamo sentiti più del solito, infatti abbiamo fatto insieme a Bono una performance davanti al Colosseo ad aprile, con Stipe ho fatto quella bellissima canzone "Amore adesso" a Venezia in una Piazza San MArco completamente vuota, il One Togheter insieme a Lady Gaga, poi tantissime altre cose che usciranno a breve. Ad esempio ho riscritto Silent Night ribaltando tutto le parole, invece di parlare di soltanto del cristianesimo l'ho fatta diventare una ballata di speranza e pace che uscirà sotto Natale. Questo momento sospeso ha favorito le idee, gli scambi e queste vecchie conoscenze che si sono rinnovate».

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