TheGiornalisti al Circo Massimo, il concerto a Roma è una festa tra amici. Tommaso Paradiso: «La notte più bella della mia vita»

Thegiornalisti al Circo Massimo, foto Roberto Panucci per gentile concessione di Vivo Concerti
Thegiornalisti al Circo Massimo, foto Roberto Panucci per gentile concessione di Vivo Concerti
di Ilaria Del Prete
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Domenica 8 Settembre 2019, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 10:50

La sfida è di quelle che fanno paura. Un concerto di fine estate al Circo Massimo, dove i TheGiornalisti giocano in casa e fanno i conti con un primato importante: la prima band italiana a tentare l'impresa dell'arena nel cuore di Roma. Che Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera abbiano potuto sentire il peso della responsabilità nelle settimane precedenti all'evento resta una sensazione relegata solo a loro tre. Messe da parte le voci di una rottura - smentita dai diretti interessati a gran voce - quello che il gruppo ha regalato a più di 40mila persone è stata una vera festa di Love e musica.



Dall'alto di un palco supertecnologico, affacciato nella Love area e amplificato da otto maxi-schermi, Paradiso e compagni hanno ripercorso le tappe che li hanno portati a diventare un fenomeno post indie nel panorma italiano. Tappe guadagnate a suon di quei tormentoni che sono riusciti a infilare in rapida successione nei dieci anni di carriera iniziata nei locali romani. E infatti il frontman saluta il suo pubblico - in maggioranza giovani e coetanei della band - con un sincero: 
«E chi ce lo doveva dire a noi». 

Poi la festa può cominciare ed è tutta un equilibrio tra cori a squarciagola con le hit  - da «Completamente» (primo dei 26 brani in scaletta) a «Riccione», da «Questa nostra stupida canzone d'amore» a «Felicità puttana» (sul finale) e «Maradona y Pelé», l'ultimo successo - a momenti più romantici, in acustica, ripescando nel passato degli album Fuoricampo e Vol.1.
 

 


I Thegiornalisti non hanno remore nel condividere la scena con tanti super ospiti. Il primo è Franco126, presentato come «la più grande penna in questo paese», con Stanza singola. Poi è la volta di Luca Carboni «padre dell'itpop». Il brano è Luca lo stesso, scritto da Carboni e Paradiso con Dario Faini. Che è anche sul palco, al pianoforte, per Questa nostra stupida canzone d'amore. Calcutta arriva per La fine dell'estate, riappare con La luna e la gatta e qui ci sono anche Takagi & Ketra. Immancabile Elisa, con tra le stelle e la strada e poi nell'esplosione dalle atmosfere anni '80 di Da sola/In the night, con Takagi & Ketra. 

Tommaso Paradiso non si risparmia, cerca il suo pubblico e non bastano gli occhiali da sole che indossa a intervalli irregolari per nascondere l'emozione: «È stata la notte più bella della mia vita», la frase che usa per salutare il pubblico.  






 

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