Samuel presenta "Brigatabianca": «Sono un esploratore della musica, le canzoni sono le mie medaglie»

Samuel presenta "Brigatabianca": «Sono un esploratore della musica, le canzoni sono le mie medaglie»
Samuel presenta "Brigatabianca": «Sono un esploratore della musica, le canzoni sono le mie medaglie»
di Rita Vecchio
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 08:54

Si definisce un umile cantante al cospetto dei suoi colleghi. Samuel, frontman dei Subsonica e dei Motel Connection, scherza, rompendo il silenzio musicale di questi mesi con il secondo album da solista. Il cantautore torinese mette insieme 15 brani cantautorali, li veste di elettronica e spazia nell’universo sonoro che, per chi lo conosce bene sa essere senza confini: «passo le giornate da De Andrè e De Gregori alla techno». 


Esce domani Brigatabianca (scritto tutto attaccato) anticipato da “Tra un Anno” e “Cocoricò”, brano che ricorda una nottata con Morgan e i Bluvertigo. E lo presenta alla stampa con un mini live in streaming dal suo nuovo studio, Golfo Mistico. «Un progetto nato in solitario. L’idea di gruppo/esercito è arrivata strada facendo», racconta. I duetti con Colapesce, Ensi, Fulminacci, Willie Peyote e Johnny Marsiglia, la produzione di Dade, MACE & Venerus, Canova, Nardelli (per ricordarne alcuni), i fiati di Roy Paci.


Guardo la copertina e chiedo: che capitano si sente?
«Di una brigata che va in esplorazione con una giacca militare, disegnata apposta da Pignatelli, in cui le medaglie/bandiere sono i titoli delle canzoni.

A differenza del mio primo disco pop (con Jovanotti), qui torno ai miei amori: cantautorato, musica jamaicana, elettronica. A chiamarmi capitano, i ragazzi di X Factor (giudice nel 2019, ndr). Il cantante di una band detta i tempi sul palco. Quel palco che è anche il segreto della longevità dei Subsonica». 


E che per ora sembra un miraggio. 
«E dove non si vede l’ora di tornare, anche sotto palco ad ascoltare gli altri. Ho iniziato a fare musica a 6 anni e quando rispondevo che da grande avrei fatto il cantante, nessuno lo considerava un lavoro vero. Non ci si può aspettare molto dallo Stato. Se vogliamo fare qualcosa, dobbiamo farlo noi». 

 


E lei lo ha fatto con festival, jet set sulle barche…
«E con chef. La scorsa estate Golfo Mistico l’ho portato in giro alle Eolie e che ripeterò». 


Nelle canzoni c’è Roma, Palermo, con Santa Rosalia e Tornatore. Pensa a scrivere per lui? 
«Beh, a chi non piacerebbe. Tornare a scrivere colonne sonore mi affascina. Prima della pandemia c’erano dei progetti…» 


E ora? 
«Siamo in un presente incerto, tra l’incapacità di gestire e la capacità di superare. Negli ultimi due anni ho fatto un percorso accidentato emotivamente. E nel frattempo ho fatto cose grandissime. Il disco con Subsonica, X Factor, le canzoni di questo album».


Sanremo?
«Ho deciso di mandare tutti i miei amici (ride, ndr). io non potevo prendere altri impegni. Ho già il tour in sospeso con i Subsonica e il nuovo disco nuovo». 


Per finire, c’è il suo mare. 
«Che nelle mie canzoni non manca mai. Senza ipocrisie umane, un mare che merita rispetto». 


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