L'Orchestraccia: «Noi siamo ancora gente di borgata». Conidi: «A Ottobre in teatro con tanti ospiti»

L'Orchestraccia: «Noi siamo ancora gente di borgata». Conidi: «A Ottobre in teatro con tanti ospiti»
di Claudio Fabretti
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Venerdì 28 Giugno 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 10:17

«Semo gente de borgata? È una canzone bellissima, scritta da Califano e interpretata dai Vianella. Racconta una verità antica ma sempre attuale». Quella di chi si consola pensando «quanta gente c'ha tanti soldi e l'amore no e stamo mejo noi che nun magnamo mai...». L'Orchestraccia l'ha riletta in una nuova versione, che sarà tra i piatti forti del menù che Marco Conidi e compagni serviranno stasera sul palco di Villa Ada.
Perché Semo gente de borgata resta un evergreen?
«Perché racconta una storia di eterna, di miseria ma anche di speranza. Ha un messaggio positivo: nei sentimenti si può trovare la forza e la voglia di cambiare il proprio destino».
Al brano è associato un videoclip: perché avete scelto come location proprio il mercato Tuscolano?
«Quello è un mercato rionale dove sono cresciuto. È un video molto semplice, che vuole solo raccontare che stiamo tornando. Siamo una band popolare, cresciuta in mezzo alla gente, grazie al passaparola. Volevamo mostrarci in mezzo alle persone mentre compiono un rito quotidiano, quello di fare la spesa».
 

 


Che tipo di concerto sarà a Villa Ada?
«Suoneremo le nostre canzoni, come al solito, cercando di stabilire un contatto con il nostro pubblico sempre affezionato e trasversale. Vengono i genitori con i figli, e persino le nonne, che ci coccolano e ci fanno le crostate...».
Dopo il concerto di Villa Ada, avrete altri appuntamenti live?
«Sì, faremo dei concerti durante l'estate. Ma soprattutto il 3, 4, 5 e 6 ottobre saremo al Teatro Olimpico per il nostro spettacolo».
Di cosa si tratterà?
«Uno spettacolo tutto nuovo, di teatro-canzone, scritto interamente da noi. Stiamo lavorando ai testi e ci sosterranno un bel po' di ospiti e di amici che hanno fatto parte del gruppo negli ultimi anni. Mostreremo la parte più intima della romanità, tra monologhi e canzoni».
A proposito di canzoni, quando uscirà il vostro prossimo album?
«Sarà pronto per l'esordio dello spettacolo, all'inizio di ottobre. Sarà un disco più maturo, ricco di riferimenti sociali e di sentimenti, non solo quelli classici di coppia, ma ad esempio quelli tra padre e figlio. Racconteremo il senso di inadeguatezza di questi tempi».
E musicalmente?
«Cerchiamo suoni più moderni e attuali. In questo periodo ci piacciono molto gruppi come Mumford & Sons e Gogol Bordello».
E la trap?
«No, noi al massimo andiamo in trat. Intesa come trattoria!».

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