Mogol al Piper per la musica emergente: “Sto con la Siae, ecco perché”

Al Piper, tempio della cultura pop romana, arriva Mogol in veste di giudice del nono Tour Music Festival, un live dedicato alla musica emergente: venti artisti in gara, tra ottomila selezionati.

«Mi chiedono spesso di fare il giudice, ho una certa esperienza - spiega (!) - Il Music Fest è un evento collegato al CET, il Centro Europeo di Toscolano, che ho creato cinque anni fa come scuola per la cultura pop. Ora siamo diventati la struttura più importante d'Europa. Ogni mio compenso, come giudice o docente, è destinato al Centro, per rendere al mio Paese e alla mia gente quello che mi ha dato. Anzi si segni questo...»

Cosa?
«Dal livello di cultura popolare dipende il livello di un popolo»

La tecnologia ha cambiato il modo di fare musica? 
«No, può facilitare la comunicazione da un punto di vista tecnico, ma la fase creativa e quella promozionale restano le stesse. Io scrivo per fare del mio meglio a livello artistico; chi produce per piacere alla gente fa marketing, non cultura»

Messaggi sociali nelle canzoni
«Li faccio spontaneamente. Anche per te, scritta per Battisti, contiene un messaggio sociale molto importante, ma deve essere spontaneo, vissuto in prima persona o quasi. Non come le canzoni di protesta fabbricate ad hoc»

Arte o notorietà?
«Oggi l'arte soccombe di fronte alla notorietà, di per sé utile, ma fino ad un certo punto. Questo diminuisce o rende vano il livello della cultura popolare»

Arrabbiato?
«No, molto dispiaciuto. Se pensassi solo al profitto dovrei essere contento. Meno successi in giro, più suonano e mie canzoni»

Siae vs Soundreef
«Senza dubbio Siae, è un ente pubblico controllabile, di proprietà degli iscritti che tutela davvero il diritto d'autore e con esso la cultura pop. Soundreef appartiene ad un fondo di investimento estero, una bella differenza».