Madame libertà in tour: «La mia trasgressione? Aver sempre fatto quello che volevo»

Madame libertà in tour: «La mia trasgressione? Aver sempre fatto quello che volevo»
di Rita Vecchio
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Giovedì 5 Maggio 2022, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 12:03

La libertà prima di tutto. Per Madame diventa atto liberatorio. È onnipresente nei testi, è nell’amore senza filtri, la incita sul palco aprendo il tour: «Come cazzo state, Milano!». Telefonini accesi, puntati su di lei. «Difficile dare un nome a quello che provo - aveva detto ai giornalisti poco prima - Ma ci sarà il pubblico a sostenermi». Dodici ore in fila davanti all’Alcatraz per l’esordio del suo primo tour con «la gente in piedi» (erano in 6000 nelle due sere milanesi ed è sold out a Firenze, Torino e Roma). «La mia paura è non fare casini con la voce. Al resto, ci pensa l’adrenalina».


Capelli sbarazzini, t-shirt verde, camicia sbottonata. «Sei meravigliosa», le urlano. L’eccitazione c’è e ci sta. «Ero così emozionata che ho ciccato il tempo», ammette a un certo punto. In scaletta i suoi brani (alcuni più azzeccati di altri), con testi più o meno espliciti che le fanno dire: «Delle canzoni non mi pento di nulla. Ai giornalisti mi pento di avere detto tantissimo». Canta per la prima volta “17”, «il singolo scritto in un momento in cui volevo esplodere, quando mi interessava più la voce che l’immagine. Il claim è: “Fai quel ca**o che ti pare, lady”». Per poi dedicare un inno d’amore verso i genitori. Srotola così il concerto. «Urban è un termine usato dai giornalisti. Io so che faccio una musica che ha matrice rap, cantautorale, pop, rock, reggaeton».
Ospite della prima sera, il rapper Villabanks. Ad arrangiare i pezzi, Luca Faraone.

A guidarla, Paola Zukar (Fabri Fibra, Clementino, Marracash) e la discografica Sugar.


TRASGRESSIONE «La più grande trasgressione è fare quello che ho voluto. Se me lo avessero impedito, lo avrei fatto lo stesso». Negli ultimi tre mesi - mentre salivano classifiche, stream e vendite dei suoi singoli - «Ho disattivato i social, sono andata in Giordania, ho coltivato i campi». Un modo per la ventenne vicentina di riprendersi un po’ di vita normale dopo Sanremo 2021, in gara con “Voce”, che l’ha portata alla ribalta. «Nella vita privata resto Francesca (Calearo, ndr), nel lavoro sono Madame. A una interessa la tranquillità e la salute mentale, all’altra un po’ meno». Dribbla la domanda sulle accuse di sessismo ad Amadeus, ma in merito alla rivoluzione musicale al Festival, risponde: «Non ho l’obiettivo di ribaltare qualcosa. Ma sentirmi dire che faccio parte di un’onda rivoluzionaria è una delle sensazioni più piacevoli del mondo».


MOMENTO CONFESSIONALE E nel bel mezzo del concerto, fa accendere le luci: «Ecco il momento confessionale che mi piace. Siete liberi di dire e fare il cazzo che volete. Di baciare chi volete. L’amore vince tutto». Senza censura, come i suoi testi. Chi urla “Sono lesbica”, chi di fare “sogni erotici” su di lei. «Sex toys e reggiseni, benvenuti alla sagra dell’amore. Vogliamo un mondo dove le donne non sono oggetto sessuale». Questa è Madame. Questa è la forza e la libertà di un’artista come lei.

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