La Cura di Franco Battiato, il vero significato di una delle canzoni d'amore più belle di sempre

La Cura di Franco Battiato, il vero significato di una delle canzoni d'amore più belle di sempre
La Cura di Franco Battiato, il vero significato di una delle canzoni d'amore più belle di sempre
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Martedì 18 Maggio 2021, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 11:43

Oggi a 76 anni ci ha lasciato Franco Battiato, cantautore siciliano, tra i più amati e tra i simboli della canzone italiana nel mondo. Il Maestro è passato alla storia grazie ai suoi testi aulici e poetici, e la sua canzone più famosa è probabilmente La Cura, già in passato incoronata come la canzone d’amore più bella di sempre. Scritta con Manlio Sgalambro, il brano fa parte dell'album del 1996 L'imboscata. Ma La Cura è davvero una canzone d’amore e quali sono le sue possibili interpretazioni?

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I significati che la canzone può avere sono infatti molteplici. Il testo è interamente in prima persona, come se chi la canta possa rivolgersi ad una seconda persona, che non risponde mai: nel brano sono diverse le esortazioni alla guarigione o alla protezione («E guarirai da tutte le malattie»), come se la parola o la musica avessero un potere terapeutico. Ma ciò che bisogna chiedersi è piuttosto: a chi si rivolge l’io che canta? Ad un’altra persona o a se stessi? O a cantare è la nostra anima, che sta parlando a noi?

«La via spirituale è una via molto impegnativa, necessita di esperienza», disse Battiato in un’intervista a Repubblica nel 2012. Secondo quella che è l’interpretazione più diffusa, a parlare sarebbe l’anima, la spiritualità, che si rivolge all’uomo: quest’ultimo può essere soggetto a paure e turbamenti, ma l’anima si eleva e se ne prende cura («Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore»), accompagnando la nostra parte terrena verso la scoperta del proprio io («Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza»). Un percorso filosofico dunque, più che una canzone d’amore dedicata ad una donna: si può parlare di amore ultraterreno, puro, diretto verso l’eterno.

Quel che è certo è che l’io narrante, dall’alto della sua saggezza e completezza, dona la propria conoscenza a colui al quale si rivolge: eloquente la frase «Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono». Ma chi parla è anche un’entità extracorporale («Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare»). La Cura, in sostanza, è una canzone d’amore senza esserlo a pieno: è qualcosa in più, con un significato filosofico nel più ampio senso del termine, che l’autore non ha peraltro mai spiegato in maniera esatta.

IL TESTO DE LA CURA

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te
Vagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mare
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te

 

 
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