I Concerti nel Parco: per la 31a edizione si ricomincia alla Casa del Jazz dal 4 luglio. Tutto il programma

orchestra di Piazza Vittorio
orchestra di Piazza Vittorio
di Fabrizio Zampa
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Venerdì 18 Giugno 2021, 21:24 - Ultimo aggiornamento: 21:27

«Ricominciamo a incontrare gli amici di sempre, a sentire della bella musica dal vivo, a uscire e mangiare insieme. Ricominciamo a vivere la nostra solita, ordinaria, banale vita quotidiana, che non ci è mai sembrata così bella. Questa programmazione è stata immaginata, ripensandoci a ritroso, con la speranza, giorno dopo giorno, di esserci lasciati il peggio alle spalle. E quindi c’è leggerezza, ma anche contenuto, voglia di divertirsi ma anche di non archiviare quei momenti di approfondimento»: con queste parole Teresa Azzaro, direttore artistico dei Concerti nel Parco, presenta la trentunesima edizione della rassegna: si comincia il 4 luglio e si va avanti fino al 2 agosto nel Parco della Casa del Jazz, in viale di Porta Ardeatina 55. Ci aspettano undici appuntamenti fra musica, teatro e danza, come succede sempre e da lungo tempo nella programmazione multidisciplinare della rassegna.

A dare il via è un omaggio al cantautore di Asti Gianmaria Testa: personaggio straordinario, scomparso nel 2016, ha lasciato tanti album e uno splendido repertorio che Neri Marcorè propone nello spettacolo Di mare e di vento, una rilettura delle opere del cantautore nata sulle tracce del suo libro uscito postumo nel 2017, intitolato Da questa parte del mare e definito «un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane».  Neri, che ha già fatto simili e ottime operazioni sui lavori di Giorgio Gaber e Fabrizio De Andrè, lo presenta in trio con Stefano Cabrera al violoncello e Domenico Mariorenzi al pianoforte e alla chitarra. Roba buona.

Martedì 6 luglio è la volta del progetto Viento Y Tiempo, sottotitolo La musica che scorre nelle strade dell’Avana in cui siamo cresciuti: lo offrono due cubani, il pianista Gonzalo Rubalcaba, musicista jazz conosciuto in tutto il mondo, definito da Dizzy Gillespie “uno dei migliori sulla terra” e con due Grammy alle spalle, e la vocalist Aymée Nuviola, anche lei vincitrice di un Grammy e di altri premi. Vengono entrambi dall’Havana e si sono conosciuti da bambini sulle scale del conservatorio dove le rispettive madri li portavano a studiare pianoforte. Il loro sarà un piacevolissimo mix di musica popolare cubana, jazz, improvvisazione  e vecchi ricordi rinverditi per l’occasione. «E’ un progetto che porta gioia, soddisfazione, malinconia e orgoglio, e che contiene molte cose: l’Avana e i suoi abitanti, la band, i nostri cari, i nostri amici: a conti fatti è un sogno d'infanzia che si avvera e un omaggio alla musica che ancora oggi scorre per le strade della città nella quale siamo cresciuti», dicono i due.

Venerdì 9 luglio c’è Nel mezzo del casin di nostra vita, show che offre, nel settecentesimo anniversario , dalla morte del Sommo Poeta, le terzine simil-dantesche di uno dei più stralunati fra i nostri comici: è Maurizio Lastrico, i cui spettacoli sono frutto della sua interazione con il pubblico. La sperimentazione sul linguaggio parlato e scritto nasce dall’osservazione di realtà fra loro molto distanti: il mondo dei bar, in cui si mescolano borbottii e luoghi comuni, gli oratori delle parrocchie, i teatri stabili in cui si mettono in scena i grandi classici, le scuole dell’obbligo e di recitazione, la campagna e la città. Gli endecasillabi “danteschi” di Lastrico raccontano con molta ironia di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita. E stavolta al suo fianco sul palco ci sono le Glorious 4, ovvero Agnese Carruba e Mariachiara  Millimaggi (voce, tastiere, percussioni) e le vocalist  Federica D’Andrea e Cecilia Foto, con GloriusfourDant”, una loro personale rilettura musicale dei tre gironi danteschi in chiave jazz e pop.

Martedì 13 luglio sale sul palco il pianista e compositore inglese Michael Nyman, che torna a Roma dopo cinque anni di assenza con il recital Piano Solo. «Tutta la mia musica – dice - inizia come musica per pianoforte, quindi l'opportunità di tornare a quel punto di forza mi ha spinto a questo concerto». Nyman è un protagonista della musica contemporanea, ha scritto decine di colonne sonore (come quelle dei film di Peter Greenaway), ha alle spalle una trentina di album e anticipa alcuni brani del nuovo disco in fabbricazione. Andiamo avanti. Sabato 17 luglio arriva Ojos de Gato, un tributo al sassofonista argentino Gato Barbieri, famoso da sempre in Italia dove ha suonato jazz a lungo (una curiosità: il sax che si alterna alla voce di Gino Paoli in Sapore di sale è il suo). Glielo dedica il pianista Giovanni Guidi con un quintetto internazionale: il trombonista Gianluca Petrella,  il sassofonista James Brandon Lewis, il bassista Brandon Lopez, il batterista Chad Taylor e il percussionista Francisco Mela.

Martedì 20 luglio un’altra prima romana: intitolata Fuggi la terra e l’ond”, è uno spettacolo fra teatro e musica scritto e interpretato da Lino Guanciale: l’attore racconta una storia di mare, di fuga, di ricerca di una vita migliore, si muove da Joseph Conrad a anonimi cronisti arabi, da detti e credenze di popoli diversi  (storie popolari ritrovate in testi quasi sconosciuti e rielaborati)  a celeberrimi canti dell’Eneide riproposti nell’originale scrittura, per arrivare a una storia contemporanea e vera, quella di Alì Ehsani, ragazzino afgano di Kabul  a cui è stato ispirato anche il libro Stanotte guardiamo le stell”.

Il tutto con brani di Sciarrino, Trenet, Dalla, Buscaglione e musiche tradizionali afgane.

Domenica 25  luglio celebrano i cento anni dalla nascita di Astor Piazzolla il chitarrista brasiliano Yamandu Costa e il bandoneonista argentino Martìn Sued con il live Tra Tango e Choro. E’ un incontro tra due grandi musicisti sudamericani in un percorso tra brani originali, brani di compositori latino-americani, con sonorità che alternano tango e choro. Costa e Sued si sono incontrati a Rio de Janeiro e si sono ritrovati a Lisbona, dove li ha uniti l’ammirazione per la musica di Piazzolla che entrambi avevano in repertorio nei loro rispettivi progetti. Sued è uno dei maggiori solisti di bandoneon, Costa è un virtuoso della chitarra a sette corde usata in Brasile principalmente nel Choro e nel Samba.

Mercoledì 28 luglio è la volta del fado: Ver Meu Amor  è una nuova versione del principale stile musicale portoghese, un insieme di pop e jazz per uno spettacolo che vede debuttare a Roma il vocalist Salvador Sobral. Già vinciitore dell'Eurovision Song Contest 2017, è in tour per presentare il nuovo album BPM, uscito il mese scorso e composto da lui e dal partner Leo Aldrey. Le canzoni del disco vengono da un primo concept nato durante un ritiro nel sud del Portogallo, dove i due hanno abbozzato le basi del cd che offre nove canzoni in portoghese, due in inglese e due in spagnolo. Al fianco di Sobral suonano André Santos (chitarre), Abe Rábade (pianoforte), Leo Aldrey (tastiere e effetti),  André Rosinha (contrabbasso) e Bruno Pedroso (batteria).

Sabato 31 luglio un'altra prima romana con il nuovo progetto musicale dell’attore Filippo Timi,  che stavolta sale in scena con giovani attori e musicisti romani guidati dal producer e sound engineer Lorenzo Minozzi: sono l’attore e rapper Giovanni Onorato, l’attore e polistrumentista Claudio Iarena e il batterista Mario Russo. Come in precedenti occasioni, la direzione del festival ha dato carta bianca al talento dell’attore umbro, che ha scelto di declinare in tre diversi tableaux assolutamente diversi, anzi antitetici tra loro, il tema del desiderio, ispirato dall’opera e dalla figura del drammaturgo francese Bernard-Marie Koltès. Il progetto, ancora work in progress, toccherà diversi piani drammaturgici e sonori, dal dramma al gioco, dal grottesco all’immaginario, dal trucido al tenero.

 Domenica 1 agosto è la volta del balletto in’altra prima per Roma: è Astor - Un secolo di Tango, una nuova produzione del Balletto di Roma sulle musiche di Astor Piazzolla eseguite dal bandoneonista Mario Stefano Pietrodarchi, con la direzione musicale e gli arrangiamenti di Roberto Molinelli, le coreografie di Valerio Longo, il light design di Carlo Cerri e la regia di Carlos Branca. Anche la Compagnia del Balletto di Roma intraprende un viaggio nelle suggestioni e nelle sonorità del tango per il centenario della nascita di Piazzolla. La musica di Astor era nata in una Buenos Aires di fine ‘800  dall’esigenza di comunicare tra persone di culture, lingue e tradizioni diverse, e il tango ci ricorda che i passi del migrante sono, oggi più che mai, quelli che vivono tra distacco e speranza.

Grande chiusura all’insegna del ritmo lunedì 2 agosto con una nuova produzione: è Dancefloor, sottotitolo Discoteca sotto le stelle, proagonista la sempre formidabile Orchestra di Piazza Vittorio. Sono passati quasi vent’anni dalla nascita, avvenuta nel 2002, di questo ensemble multietnico unico nel panorama musicale mondiale, un progetto diretto da Mario Tronco che ha ridefinito il concetto di World Music e ispirato decine di esperienze analoghe in Italia e nel mondo. In questi anni l’OPV ha giocato a tutto campo, passando con disinvoltura ed entusiasmo dal teatro (Carmen, Il Flauto Magico, Il Giro Del Mondo in 80 Minuti e Don Giovanni) al cinema (Premio David di Donatello 2020 per le musiche del film Il Flauto Magico di Piazza Vittorio), alla musica sacra (Credo), tutte esperienze che hanno arricchito e contaminato ancora di più la musicalità e la poetica dell’Orchestra, che stasera ripartirà dalle atmosfere di L’Isola Di Legno e dai classici del suo repertorio per arrivare ai brani del nuovo album in lavorazione, ancora senza titolo. In cartellone vi aspetta uno show in cui la musica, il ritmo e il ballo saranno di nuovo gli unici protagonisti, e che rappresentano un ritorno alle origini ma contemporaneamente un salto nel futuro. Bella conclusione per un’estate all’insegna della qualità.

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