Fulminacci scrive su Leggo di "Un fatto tuo personale": «Una canzone per esorcizzare questa terribile pandemia»

Fulminacci: "Un fatto tuo personale": «Una canzone per esorcizzare questa terribile pandemia»
Fulminacci: "Un fatto tuo personale": «Una canzone per esorcizzare questa terribile pandemia»
di Fulminacci*
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 18:11

Fulminacci (Filippo Uttinacci), 23 anni, cantautore vincitore di una Targa Tenco per Opera prima (nel 2019 per “La vita veramente”), torna oggi - 4 dicembre 2020 - con il nuovo singolo “Un fatto tuo personale” (Maciste Dischi/Artist First). Prodotto da Frenetik & Orang3, il disco è disponibile in pre-save al link https://fulminacci.lnk.to/UnFattoTuoPersonale_Pre). 

In esclusiva per Leggo il racconto della genesi creativa del suo lavoro:

«Tra le mille possibili derive distopiche della nostra vita non avrei mai pensato a questa. Pensavo che sarebbe finita l’acqua, mi interrogavo sullo scioglimento dei ghiacciai, non prendevo sonno riflettendo su quanto è inquinata la mia città. Ero convinto che avremmo dovuto lottare prima di tutto per risolvere questi problemi, e invece un giorno mi sono svegliato e tutte queste minacce esistevano ancora, ma se ne era aggiunta una nuova: all’improvviso non si poteva più fare niente, e se ti servivano cibo o medicine eri costretto a uscire di casa vestito da chirurgo e fare delle file che ricordano i disaster movie americani campioni d’incassi.

Quelli con il protagonista che rischia la vita per salvare la figlia di sei anni e poi alla fine costruisce un’arca spaziale in stile Noè per portare l’intera umanità verso un pianeta bellissimo, verso un futuro ecosostenibile. 
Io non assomiglio affatto al protagonista di questo film, ho pochi muscoli, non ho una figlia e vado nel panico se mi si inceppa la zanzariera. Anche la folla non somiglia a quella sfocata, sullo sfondo, che lascia spazio alla sagoma statuaria dell’attore di turno. La vera folla è fatta di volti che vedo con i miei occhi, tutti diversi, tutti spaventati ognuno a modo suo.

Tutti che chiedono, tutti che rispondono, tutti che capiscono, urlano, manifestano, mangiano, bevono, starnutiscono e io, il protagonista della mia vita, sono soltanto uno di loro.

Alcune persone reagiscono in modo strano, la paura fa brutti scherzi ma dobbiamo imparare a capirci, evitare ogni forma di prepotenza e cercare di andare in una sola direzione, l’unica regola è fidarsi di chi ha studiato l’argomento in questione. Se ancora non ho avuto un esaurimento è perché so che prima o poi si potrà tornare a fare concerti, a vedere persone che si abbracciano, a cantare mentre due si danno un bacio per la prima volta, o semplicemente si sfiorano per sbaglio, perché non ci sarà più niente di male nel farlo.

E poi lo so che se nel 2020 non avessi mai sentito dire “Coronavirus”, “covid”, “pandemia”, “lockdown”, “quarantena”, “coprifuoco”, “Donald Trump”, “amuchina”, “mascherina chirurgica”, “ffp2”, “ffp3”, “mettiti i guanti”, “non te li mettere ma lavati le mani”, “lo so che vedi solo tre persone ma non sai loro chi frequentano”, “guarda che se abbracci guardando di lato non te lo prendi”, “io ho fatto il tampone mercoledì quindi sono ok”,”io sicuro ce l’ho avuto a gennaio senza saperlo” o “stai tranquillo perché è tutto distanziato”, una cosa non sarebbe cambiata. Lo sai cosa? Che mi fa paura tutto, infatti ci ho scritto una canzone, si chiama “Un fatto tuo personale” ed è uscita oggi».


* Filippo Uttinacci, cantautore


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