Fulminacci, testo e significato di Santa Marinella: la canzone di Sanremo 2021

Fulminacci, testo e significato di Santa Marinella
Fulminacci, testo e significato di Santa Marinella
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 21:50

Al via la seconda serata di Sanremo 2021: questa sera salirà sul palco dell'Ariston il cantautore romano Fulminacci. Nome d'arte di Filippo Uttacci, Fulminacci è una delle novità della 71a edizione del Festival: già vincitore del Premio Tenco, il cantautore è noto nel panorama indie nazionale. La sua canzone in gara, Santa Marinella, è ispirata a un racconto che ha ascoltato qualche anno fa: di seguito il testo e il significato della canzone.

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Significato della canzone

Santa Marinella è una canzone che parla, anche, d'amore: è un brano che parla dei bei momenti passati. Sì, perché è come se l'autore si risvegliasse nel pieno di un incubo: con la ricercatezza tipica degli autori indie, in Santa Marinella c'è Roma che fa da sfondo a un insieme di pensieri malinconici e intensi. C'è una relazione arrivata ormai al capolinea, dove non si può fare altro che prendere coscienza e voltare pagina. Ma c'è anche il ritorno alla spensieratezza degli anni dell'adolescenza, in cui tutto era più semplice e divertente: «Ti prego di raccogliermi la testa Come se fosse l’ultima che resta Io me ne sono accorto a Santa Marinella Io e te siamo un pianeta e una stella Voglio solamente diventare deficiente e farmi male Citofonare e poi scappare Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto», così l'autore in uno dei passaggi più significativi.

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Testo di Santa Marinella

Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c’è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
Roma, che è una città di mare,
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare

Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto

Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l’inverno
La mia città è un presepe in mezzo alle montagne
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange

Ti prego di raccogliermi la testa
Come se fosse l’ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?

Non volare via
Na na na
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via

 

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