Floris (Assolirica): «Per covid-19 artisti senza tutela e reddito. Difendiamo l'eccellenza dell'opera italiana»

Floris (Assolirica): «Per covid-19 artisti senza tutela e reddito. Difendiamo l'eccellenza dell'opera italiana»
​Floris (Assolirica): «Per covid-19 artisti senza tutela e reddito. Difendiamo l'eccellenza dell'opera italiana»
di Elena Benelli
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Domenica 20 Settembre 2020, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 20:51
«Dal mondo della lirica arriva un altro grido d'allarme per i contratti che vengono recisi senza preavviso e senza nessuna compensazione o sostanzialmente ridotti nel numero delle recite e nelle modalità di realizzazione».
A lanciare l'allarme è  Assolirica -  che riunisce 432 artisti impegnati nell'opera lirica: cantanti, musicisti, registi, coreografi, scenografi, ballerini - e che, come sottolinea il presidente Gianluca Floris: «Riceve ogni giorno notizie dai propri soci di comportamenti poco rispettosi della professionalità, di disagi per l'assenza di informazioni, di cancellazioni improvvise dopo giorni di prove e di spese sostenute».

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«Un sistema di eccellenza come l'opera italiana, mostra ai tempi del Coronavirus una fragilità che rischia di minarne la sopravvivenza - continua Floris - Sicuramente molti di loro, cantanti, registi, scenografi e costumisti, coreografi, assistenti, tecnici dovranno cambiare mestiere, soprattutto i più giovani che non hanno ancora consolidato visibilità e fama. Mentre alle Fondazioni liriche vengono confermati i fondi del Fus, i biglietti venduti e non goduti per le mancate recite si trasformano in voucher o addirittura vengono donati dagli spettatori al teatro, gli artisti vedono via via cancellare le loro prestazioni senza alcuna tutela. Tutto il sistema dello spettacolo dal vivo che fa riferimento al MIBACT vive con grande angoscia una situazione che al momento sembra senza sbocchi. C'è disperazione e rabbia anche nel mondo della lirica che stenta a mantenere un atteggiamento composto e di dialogo con le istituzioni.
Senza un cambio di strategie e di normative il mondo della lirica rischia di esplodere. Servono misure per gli artisti e non solo per i teatri».

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