Droga-gate all'Eurovision, la rivelazione: «Macron intervenne per far squalificare i Maneskin»

La rivelazione di Stéphane Bern, conduttore francese dell'Eurovision

Droga-gate all'Eurovision, la rivelazione: «Macron intervenne per far squalificare i Maneskin»
Droga-gate all'Eurovision, la rivelazione: «Macron intervenne per far squalificare i Maneskin»
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Mercoledì 11 Maggio 2022, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 11:51

L'Eurovision 2022 è partito ufficialmente ieri a Torino, con l'Italia che ospita la kermesse musicale continentale grazie alla vittoria dei Maneskin nella passata edizione. Ed è proprio l'Eurovision dell'anno scorso che torna prepotentemente d'attualità, grazie ad una clamorosa rivelazione sul 'droga-gate' che aveva coinvolto il frontman della band romana, Damiano David.

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Quella polemica furente coinvolse addirittura il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

Lo ha rivelato, a un anno di distanza, Stéphane Bern, commentatore francese dell'Eurovision. La vicenda è arcinota: durante i festeggiamenti, Damiano David stava festeggiando con il resto della band e, in diretta tv, aveva abbassato la testa in modo strano sul tavolino davanti a lui. Sui social, specialmente dagli utenti francesi, le accuse erano fin troppo chiare: il cantante dei Maneskin aveva assunto cocaina in diretta, e quindi doveva essere squalificato. In quel modo, la vittoria sarebbe andata a Barbara Pravi, la cantante francese giunta seconda. Damiano David, tra l'altro, si era sottoposto a un test antidroga, risultato negativo.

«Ero in diretta e mi arrivarono decine di messaggi che chiedevano la squalifica immediata dei Maneskin, era davvero un bel casino. Tanti mi chiedevano di intervenire, di fare qualcosa. Ma io cosa potevo fare? Non stavo ospitando né ero io il presidente dell'Eurovision» - ha spiegato Bern alla BBC - «Addirittura, dallo staff di Emmanuel Macron mi chiesero di intervenire e di bloccare la diretta. Lui segue sempre l'Eurovision, è una cosa molto patriottica per noi».

La polemica si concluse solo quando Delphine Ernotte, presidente francese dell'Unione europea di radiodifusione (Ebu), intervenne così, spiegando a Stéphane Bern: «Se vinciamo, vogliamo essere i vincitori per merito, non perché chi è arrivato primo viene squalificato. Meglio non avanzare alcuna protesta ufficiale». Tutto risolto, nonostante una 'intercessione eccellente' come quella di Macron.

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