Aka 7Even a Sanremo: «Prima non mi accettavo, ora canto come sentirsi bene con se stessi»

Da Amici al Festival: "Salvato dalla musica, l'ho scoperta dopo il coma a 7 anni"

Aka 7Even a Sanremo: «Prima non mi accettavo, ora canto come sentirsi bene con se stessi »
Aka 7Even a Sanremo: «Prima non mi accettavo, ora canto come sentirsi bene con se stessi​»
di Rita Vecchio
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 11:58

Un Aka 7even insicuro, che non si accetta, che non ha autostima: è passato anche da questo Luca Marzano, classe 2000. Poi X-Factor e Amici. Fino a essere nella rosa dei 25 in gara al Festival di Sanremo con il brano Perfetta così. Nelle vene scorre sangue napoletano (è di Vico Equense), di cui «porto con me i valori e i gesti semplici (come alzarsi la mattina e sentire odore della moka e del caffè)».

In finale alla scorsa edizione di Amici di Maria de Filippi («Per il Festival? Non l'ho ancora sentita, lo farò presto»), vincitore del premio “Best Italian Act” agli Mtv EMAs 2021, ha raggiunto numeri d'alta quota nelle classifiche dei brani più scaricati. L'ultimo singolo è 6PM, e prima i remix di Black, Blue e Luna, Loca cantato in spagnolo con l'artista Robledo.

Cresciuto ascoltando Bruno Mars, Justin Bieber, Michael Jackson, arriva al Festival con un pop urban vivace.


Come nasce Perfetta così?
«Da una giornata in studio. Scritta di getto, attorno a un giro di chitarra».
Non è facile specchiarsi e mettersi alla prova, canterà all'Ariston.
«Non mi accettavo. Ho sentito l'esigenza di scriverlo in una canzone. Qui è come se parlassi a una ragazza, ma in realtà, parlo di me».
In cosa non si accettava?
«Nel carattere, nel fisico. Con il tempo ho capito che posso essere muscoloso, magro, grasso, non importa. Non c'è una forma di perfezione. Bisogna solo sentirsi bene con se stessi».
Perché così insicuro?
«Uno dei motivi risale a quello che è successo dopo il coma per una crisi epilettica. Avevo 7 anni (ecco il numero nel nome, ndr). I miei amici hanno cominciato a non accettarmi. Si era sparsa in giro la voce strana che io fossi stato ricoverato per meningite, malattia trasmissibile. Ho perso amicizie. Il primo giorno di scuola ricordo che nessuno voleva stare vicino a me. E da lì, ho perso energie. Lì sono iniziate le prime insicurezze. Ma non ci si deve mai abbattere. E bisogna lavorare, tanto».
Ha scritto che la musica è musa e compagna di viaggio fedele.
«Perché mi ha salvato. Dopo il coma, ho iniziato a suonare il piano, il clarinetto, mi sono diplomato al liceo musicale, ho studiato batteria e chitarra».
Cosa significa essere a Sanremo con un'orchestra?
«Realizzo un sogno. Ho avuto l'onore di cantare al San Carlo con l'orchestra... Posso vagamente immaginare quello che sarà al Festival».
I talent per Aka?
«Mi hanno insegnato tanto. Mi hanno fatto capire che volevo fare musica nella vita. Sono capitato nel posto giusto e nel momento giusto».
Un nome di un artista in gara a Sanremo.
«Michele Bravi. Lo stimo davvero molto».
Ci sarà pure Sangiovanni, suo rivale ad Amici.
«Non c'è rivalità. Ci supportiamo a vicenda. Ci siamo scritti subito dopo l'annuncio».
Dopo Sanremo?
«Il tour. E mi piacerebbe scrivere una colonna sonora. Magari per la Disney».

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