Ainè: «Ecco "Alchimia", il mio nuovo disco, finalmente riprendo a vivere»

Ainè: «Ecco "Alchimia", il mio nuovo disco, finalmente riprendo a vivere»
di Mattia Marzi
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Martedì 14 Dicembre 2021, 10:34

Quando troverà il modo per unire il gusto per la sperimentazione nei territori del soul e dell'r&b con un pizzico di pop, Ainè diventerà invincibile. Dalla sua ha la stima di big come Giorgia, con la quale ha duettato dal vivo e su disco (sulle note di Stay, hit di Rihanna che l'interprete ha reinciso nel 2018 per l'album di cover Pop Heart), Sergio Cammariere, Ghemon e di un'icona della scena hip hop italiana come Tormento dei Sottotono, quest'ultimo tra gli ospiti del nuovo Ep del 30enne cantautore e musicista romano.


Si intitola Alchimia ed è appena uscito sulle piattaforme e nei negozi, ma solo in vinile. In attesa del giorno in cui i pianeti per lui si allineeranno, Arnaldo Santoro, questo il suo vero nome (è figlio e nipote d'arte: suo nonno, che si chiamava come lui, ha fatto la storia della tv firmando da autore programmi cult come Quelli della notte e Indietro tutta di Renzo Arbore, e anche suo papà Ninni lavora dietro le quinte del piccolo schermo), che provò a farsi largo nella scena italiana già nel 2010 partecipando ad Amici, si concede una sorta di sfogo artistico dopo un periodo di crisi: «Non mi cambieranno più, faccio quello che voglio», canta in Affogo, uno dei sette pezzi dell'Ep.


Con chi ce l'ha?
«È uno sfogo generale.

Parlo di quello che ho passato in questi ultimi due anni. Rispetto alla musica avevo fatto un passo indietro, spinto dall'esigenza di capire chi fossi, cosa volessi, quali fossero le mie aspettative».


Allude all'esclusione da Sanremo Giovani del 2019, a un passo dall'Ariston?
«Sì. Mi sono sentito sotto pressione a livello psicologico. Ho perso la concentrazione: non mi stavo godendo più niente. Quando è così bisogna fermarsi e fare il punto della situazione. È quello che ho fatto io terminata la promozione dell'ultimo album, Niente di me. Ho avuto anche un rifiuto per la musica, ad un certo punto».


Cioè?
«Per mesi non ho toccato la chitarra, il pianoforte. Non ne volevo sapere. Cercavo di pensare ad altro. Sono stati due anni di ricerca costante e di lavoro su me stesso, passati dentro a una vera e propria bolla tra dubbi e consapevolezze, paure e desideri».


Come ne è uscito?
«Trovando quell'Alchimia che cercavo da così tanto tempo. Da qui il titolo dell'Ep. Ho ritrovato la voglia di giocare con la musica, di divertirmi».

Con chi l'ha registrato, questo disco?
«Con la band che mi accompagna dal vivo. La produzione è di Qwale, nome d'arte di Pasquale Strizzi. Le chitarre le suonano Michele Beneforti e Ruggero Fornari, il basso Emanuele Triglia, i fiati Francesco Fratini e Daniele Germani, la batteria Roberto Giaquinto. E poi ci sono le coriste Tahnee Rodriguez e Bettah Ferrari, che canta anche con Mengoni. Tutti grandi musicisti di formazione jazz, soul e r&b».


Oltre a Tormento dei Sottotono con chi altro duetta?
«In Luce accesa c'è Davide Shorty, in Affogo (Outro) Clementino, in Flash Ensi e in Marte Serena Brancale. Sono amici».


Riproverà a giocarsi la carta Sanremo?
«In questi due anni ho capito che le gare non fanno per me: vivo la musica in maniera diversa. Però in futuro, se avrò i numeri, non mi dispiacerebbe farlo tra i big. Vedremo».

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