Addio a Ezio Bosso, l'ultimo bagno di folla nelle prove aperte all'Apollo. Emiliano: «Uomo speciale e artista straordinario»

Addio a Ezio Bosso, l'ultimo bagno di folla nelle prove aperte all'Apollo. Emiliano: «Uomo speciale e artista straordinario»
di Eraldo MARTUCCI
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Venerdì 15 Maggio 2020, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 20:32
Ci sono intrepreti anche di valore che suonano impeccabilmente, e ce ne sono altri, molto meno numerosi ma altrettanto bravi, che sono al servizio della musica, che diventa essa stessa una ragione di vita. A questa seconda categoria apparteneva indiscutibilmente Ezio BossoEzio un rapporto di totale dedizione iniziato prestissimo e che si è interrotto per sempre questa notte, quando è spirato a 48 anni nella sua casa di Bologna. Accanto a lui la sua compagna Annamaria ed i suoi cani amatissimi. Combatteva da tempo con un cancro, e da nove anni anche una con sindrome neurovegetativa che lo aveva costretto in carrozzella e a rinunciare, pochi mesi fa, al suo amato pianoforte.

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Ma fino allo scorso gennaio aveva assecondato la sua vera vocazione: la composizione e la direzione d’orchestra. Poi i mesi forzati di clausura a casa per la pandemia che gli hanno però sottratto la linfa vitale del fare musica con il pubblico, che lo amava incondizionatamente. Un’empatia ed un’energia uniche che anche quello leccese ha avuto modo di apprezzare in due circostanze.
La prima volta il 25 novembre 2018 quando al Teatro Apollo fu ospite della Camerata Musicale Salentina assieme all’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari. In quell’occasione il programma comprendeva l’Ouverture dal “Don Giovanni” di Mozart, brani per pianoforte e orchestra “Split” e “Rain” dello stesso Bosso, e la Sinfonia n.6 “Patetica” di Tchaikovsky. E ovviamente fu un trionfo.


E poi l’anno scorso, il 19 settembre, sempre all’Apollo, proprio nei giorni in cui annunciava il suo addio alla tastiera alla Fiera del Levante di Bari, tappa intermedia di articolato progetto della Regione Puglia, con l’organizzazione del Teatro Pubblico Pugliese, orientato alla formazione del pubblico e alla valorizzazione del territorio che aveva fatto tappa prima a Foggia e che si chiuse appunto a Lecce. 
Beethoven, Schubert e Mendelssohn gli autori prediletti che raccontò nei giorni precedenti in quattro prove d’orchestra, sempre all’Apollo,  che si conclusero appunto nel teatro gremito con il concerto “Ezio Bosso dirige i solisti della Europe Philarmonic Orchestra dei giovani dell’Orchestra Filarmonica di Benevento”. Un’esperienza indimenticabile per la passione che riuscì a trasmettere soprattutto in quelle prove aperte al pubblico, narrate secondo la formula di “Che storia è la musica”, sperimentata con successo su Raitre.

Tantissimi gli appassionati e gli studenti presenti in teatro, spesso coinvolti da Bosso che interrompeva la prova proprio per spiegare che tipo di nota e di colore aveva voluto dare, ma anche pronto a chiedere se tutti conoscevano il significato e l’origine musicale della “pizzica”. «La classica non è quella torre d’avorio che certi soloni vorrebbero – disse a un certo punto Bosso - la musica, quando è grande, deve essere fruibile da tutti, patrimonio comune, focolare attorno al quale a cui sedere, riscaldarsi l’anima, fare comunità. Perché è un linguaggio universale che va oltre la storia, le diversità culturali».    

IL CORDOGLIO DI EMILIANO
«Ciao Ezio, uomo speciale, artista straordinario, amante della vita, dell’arte e della musica». Dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano arrivano parole di stima per l'artista scomparso che lo scroso settembre era stato ospite alla Fiera del Levante a Bari. 
«Ho avuto la fortuna di conoscerti e di condividere con te momenti straordinari di empatia, di bellezza e di amicizia. In queste ore ricordo con emozione la sala gremita di gente alla Fiera del Levante dove tu parlasti di musica, arte e talento. Con la tua bacchetta hai saputo superare tutti i confini e gli steccati materiali e immateriali. Amavi ripetere che la magia che avete voi musicisti è quella “di stare nel tempo, di dilatare il tempo. Per questo avevi scelto la musica, che consideravi una sorta di carezza inaspettata capace di cambiare in meglio il corso delle cose - prosegue Emiliano - . Perché è questo quello che fa la musica: dilata il tempo della felicità. La bellezza ci rende felici e il miracolo della musica è il miracolo della bellezza. È questo l’insegnamento più importante che ci lasci in dono: la bellezza ha a che fare con la singolarità straordinaria e irripetibile di ciascun essere umano».