L'Intervista/Lorenzo, dalla facoltà di Legge alla fiction Mediaset

La protagonista è la biscegliese Federica Torchetti

Federica Torchetti e Lorenzo Mazzotta
Federica Torchetti e Lorenzo Mazzotta
di Eleonora L. MOSCARA
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Lunedì 1 Novembre 2021, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 08:43

Debutta mercoledì 3 novembre su Canale 5 “Storia di una famiglia perbene”, la nuova fiction di Mediaset, diretta da Stefano Reali, che vede tra i protagonisti un giovane attore salentino. Si tratta di Lorenzo Mazzotta, ventenne di Carmiano, un ragazzo umile e decisamente perbene (appunto), che studia giurisprudenza presso La Sapienza di Roma, ma con una grande passione per la recitazione scoperta negli anni del Liceo. L’impegno profuso nella realizzazione del sogno di diventare un bravo attore, lo ha portato a debuttare in una fiction che andrà in onda su Mediaset, con un ruolo rilevante. La serie tv è tratta dall’omonimo best seller di Rosa Ventrella pubblicato dalla Newton Compton Editori nel 2018 e racconta un grande amore che unisce due giovani di estrazione sociale differente, fortemente ostacolato dalle famiglie.

La Bari degli anni 80 e la lotta tra due famiglie

La storia ambientata a Bari fra gli anni Ottanta e Novanta, racconta anche uno pezzo importante della storia di quegli anni in Puglia e si concentra sul personaggio e la vita di Maria De Santis detta Malacarne, interpretata da bambina da Silvia Rossi e poi, diciottenne, dalla biscegliese Federica Torchetti. Per Lorenzo Mazzotta, l’importante ruolo di Vincenzo De Santis, fratello della protagonista Maria e figlio del duo interpretato da Giuseppe Zeno e Simona Cavallari rispettivamente nei ruoli di Antonio De Santis e la moglie Teresa. La serie è stata realizzata da “La 11 Marzo Film” in collaborazione con Mediaset, e prevede quattro serate e otto episodi. 
Lorenzo cosa provi a debuttare in una serie tv su Mediaset con un ruolo così rilevante?
«Non vedo l’ora di rivedermi, sono molto auto critico e voglio vedere se sono riuscito a rendere giustizia al mio personaggio».
Quando hai deciso che saresti diventato un attore nella vita?
«Qualche giorno prima del diploma nel 2019. Frequentavo il Banzi, giocavo a calcio ma mi sono infortunato. Durante la convalescenza ho deciso di frequentare un Pon di teatro e da lì mi sono innamorato di questo mestiere e, dopo il diploma, ho deciso di studiare a Roma con un acting coach privato che si chiama Saverio Deodato a cui devo moltissimo». 
La tua famiglia come ha preso la decisione di diventare un attore? 
«Non benissimo, pensano che sia una scelta precaria che non mi darà le giuste possibilità nella vita. Io invece penso che sia un mondo come un altro che ti premia se studi e se hai talento. Continuo a studiare comunque giurisprudenza che mi piace moltissimo». 
Nella fiction sei Vincenzo, secondogenito di casa De Santis che non riesce a farsi apprezzare dal padre e soffre profondamente anche se non vuole dimostrarlo. Com’è stato interpretare questo ruolo?
«Non è stato difficile, un po’ mi ci rivedo, ma ci sono voluti un po’ di giorni per entrare nel mio personaggio. Un giorno, mentre studiavo la quinta puntata, mi sono messo a piangere e ho esclamato “Vincenzo, io ti ho capito” e da lì mi sono innamorato e ho deciso di dedicarmi completamente alla sua causa sul set».
Chi sono gli attori che ti hanno ispirato nella vita?
«Pierfrancesco Favino primo fra tutti, mentre per lo stile americano Al Pacino che per me è un mostro sacro e poi adoro Matthew McConaughey».
Tra i registi che ami, con chi ti piacerebbe lavorare?
«In Italia con Marco Bellocchio e in America con Martin Scorsese». 
Cosa ti aspetti da questa fiction per la tua vita?
«Non lo so o forse non voglio pensarci, spero, qualora lo meritassi, di avere dei riscontri positivi e di poter continuare a fare questo mestiere che amo». 
Ci sono dei progetti in cantiere? 
«Non ancora ma, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima notizia e cioè sono entrato a far parte dello Studio Di Nardo, un’agenzia romana molto famosa nel campo». 
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