Lele a sorpresa sul palco suona la sua canzone. Il ritorno? «Con un calcio nel sedere»

Lele a sorpresa sul palco suona la sua canzone. Il ritorno? «Con un calcio nel sedere»
di Alessandra LUPO
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Sabato 16 Febbraio 2019, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 17:32
Sono riusciti a far commuovere il pubblico fino alle lacrime, i Negramaro, che hanno inaugurato l'atteso tour invernale all'insegna del ritorno di Lele, ma anche della loro incredibile capacità di scrivere la loro storia attingendo alla vita autentica.
Nella prima tappa del tour, l'altro ieri a Rimini (ieri sera a Mantova e oggi a Padova) la sorpresa più grande è stata tutta per i fan, che hanno potuto rivedere Lele dal vivo. Nonostante la band abbia annunciato che il chitarrista, al netto di una miracolosa ripresa, non sia ancora in condizioni di affrontare la fatica della tournée (al suo posto ci sarà il giovane e talentuoso fratello Giacomo), Lele Spedicato è tornato sul palcoscenico di fronte ai cinquemila presenti nel Palasport di Rimini.
Lo ha fatto visibilmente commosso e dopo un lungo abbraccio con Giuliano Sangiorni, il tempo necessario ad accompagnare una sola canzone, il singolo Cosa c'è dall'altra parte, che proprio Giuliano ha scritto per lui e che è diventata a ragione l'apertura del tour 2019 di Amore che torni.
Il brano, da ieri disponibile online dove ha già sbancato gli ascolti Spotify, è una sorta di preghiera laica molto rabbiosa ma anche piena di speranza, che il frontman ha scritto per l'amico durante i giorni più bui, in cui non si sapeva ancora se Lele si sarebbe ripreso dall'emorragia cerebrale che lo aveva mandato in coma.
E adesso muovi questa cazzo di mano / e rimetti a posto il nostro destino / a me di quel che c'è dopo sta vita ti giuro / puoi dirmi che è tutto un casino / quindi ritorna e dimentica pure / quanto là fuori fosse un po' più bello / e non lasciare che quello che hai visto / ti illuda che questo è un mondo imperfetto.
«Non avrei mai voluto scriverla - ha raccontato Giuliano -, l'ho maledetta, l'ho urlata al pianoforte. Mi ha convinto Lele a inciderla, voleva che cantassi la sua luce».
Ma Sangiorgi ha raccontato anche un altro aspetto di questa esperienza. In un intervento sul Corriere della Sera, il frontman della band ha riportato un aneddoto soprannaturale raccontato dallo stesso Lele una volta uscito dal coma, quel calcio nel sedere ricevuto proprio dal papà di Giuliano, scomparso nel 2013, che gli intimava di tornare indietro, di tornare alla vita. Il cantante ha confidato di non aver trovato nulla di strano nel racconto dell'amico, di non aver dubitato nemmeno per un secondo che fosse accaduto nella realtà e non in sogno.
Nel singolo, Giuliano parla di pezzi da far tornare in ordine, il riferimento è alla famiglia allargata dei Negramaro, in cui ha trovato la sua naturale collocazione anche il giovane Giacomo: «Aveva tre anni quando entrò per la prima volta con noi in sala prove - racconta ancora Giuliano -. Con gli occhi sgranati ci ha rubato l'arte ed è diventato un chitarrista perfetto, a metà tra me e Lele».
L'avventura della band, insomma, prosegue e coinvolge in un continuo scambio tra quello che accade fuori e sopra il palco. Quel palco dove dal vivo l'esecuzione di Lele è tornata impeccabile.
Prima di congedarsi dal pubblico, l'artista ha voluto ringraziarlo a modo suo: «Buon San Valentino a tutti, viva l'amore che ci aiuta sempre tutti - ha detto - tornerò molto presto». Una promessa che a guardarlo ora si ha la certezza che potrà mantenere molto presto.
Lele è stato in un centro di riabilitazione, ma la vera riabilitazione l'ha fatta nella sala prove suonando insieme a noi ricorda Andrea Mariano, il tastierista della band. L'hanno sostenuto i messaggi di incoraggiamento giunti come un'onda, dimostrando che attraverso i social passa anche l'amore, non è vero che siamo ridotti al cinismo - dice ancora Giuliano -, i nostri fan hanno acceso un faro importante in questa Italia alla deriva.
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