“Ulivo d'oro” a “Lily Lane”, si chiude il Festival del Cinema europeo

La premiazione finale (ph Piero Giannuzzi)
La premiazione finale (ph Piero Giannuzzi)
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Domenica 24 Aprile 2016, 07:42
Cala il sipario sul Festival del Cinema Europeo ed archivia un’edizione particolarmente felice, segnata da una costante e crescente attenzione del pubblico, che ha affollato le proiezioni in programma in questa fitta settimana alla Multisala Massimo di Lecce. Durante la cerimonia di premiazione di ieri sera, l’Ulivo d’Oro è stato assegnato al film ungherese “Lily Lane” di Bence Fliegauf. La giuria, composta dal presidente Roberto Olla e da Karel Och, Antonin Dedet, Maria Sole Tognazzi e Alessia Barela, ha voluto dare il riconoscimento a “un film personale che sfugge ai canoni della drammaturgia classica”.

Gli altri premi sono andati a Ines Tanovic per la migliore sceneggiatura, quella di “Our everyday life” da lei stessa diretto (che ha vinto anche il premio della Giuria Fipresci), e a Martin Žiaranper la migliore fotografia in “The Cleaner” dello slovacco Peter Bebjak. Premio Speciale della Giuria a “Virgin Mountain” di Dagur Kári, “per aver creato una storia convincente e commovente intorno ad un personaggio improbabile”. Silvia, Carlo e Luca Verdone hanno assegnato il Premio Mario Verdone, destinato agli autori esordienti, a Duccio Chiarini per “Short Skin” “perché racconta con grazia e autoironia l’imbarazzo esistenziale di un adolescente alle prese con una sessualità complicata da un piccolo difetto fisico trasformando la sua storia in una parabola universale sulla difficoltà di amare e farsi amare”.

Il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici è andato ad “Hector” dell’inglese Jake Gavin, che ha ottenuto anche il Premio Speciale del pubblico. “Ivy” di Tolga Karaçelik si è aggiudicato il Premio Cineuropa, mentre la famiglia di Emidio Greco ha dato il premio a lui intitolato a “Lo so che mi senti” di Francesca Mazzoleni. “Tutto su Madeleine” di Sabina Andrisano ha fatto incetta di premi nella categoria Puglia Show, dove una menzione speciale è andata a “Giuseppe che sapeva volare” di Luca Cucci. Rai Cinema ha premiato il corto sul terrorismo “Kelime” di Federico Mudoni (Springo Film), mentre il Premio Unisalento è stato assegnato a “Il tradimento di Ippocrate” di Giuseppe De Mita. Ieri mattina, infine, si è tenuto l’appuntamento, da tre anni diventato fisso, con gli Stati Generali della Commedia Italiana. Quest’anno, il focus era sulle donne e ne hanno discusso, moderati da Marco Giusti e Laura Delli Colli, Carlo Verdone con la fresca vincitrice del David di Donatello come migliore attrice protagonista per “Lo chiamavano Jeeg Robot” Ilenia Pastorelli, Paola Minaccioni, splendida Egle in “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek, la regista Maria Sole Tognazzi e le sceneggiatrici Francesca Maniera e Federica Pontremoli.

Fra i temi toccati, il rifiuto degli stereotipi sessuali – «Pensiamo storie senza autoghettizzarci», ha detto la Mi- naccioni rivolgendosi alle sue colleghe – ma anche le discriminazioni, «ho subito i pregiudizi perché ho fatto il Grande Fratello», ha rivelato la Pastorelli. Tutto sommato, però, questi possono essere considerati anni fortunati perché «le storie con protagoniste le donne – ha aggiunto la Tognazzi – sono viste e comprese dal pubblico».
I.Mar.
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