Diceva di curare il cancro con gli ultrasuoni: «Due pazienti morti». Incastrata da Le Iene

Diceva di curare il cancro con gli ultrasuoni: «Due pazienti morti». Incastrata da Le Iene
Diceva di curare il cancro con gli ultrasuoni: «Due pazienti morti». Incastrata da Le Iene
di Domenico Zurlo
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Mercoledì 23 Maggio 2018, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 08:59

Finita sotto inchiesta dopo un servizio televisivo de Le Iene, in cui assicurava cure miracolose con gli ultrasuoni ai malati di cancro: Alba Veronica Puddu ha risposto per quasi quattro ore, ieri, all domande del Gip del tribunale di Lanusei, Francesco Alterio, che l'ha sottoposta all'interrogatorio di garanzia dopo aver deciso per lei la misura interdittiva della sospensione dalla professione medica per un anno. (VIDEO)



La dottoressa di Tertenia ha raccontato la sua verità davanti al giudice e al pubblico ministero Gualtiero Battisti. «Non ho mai sconsigliato ai miei pazienti la chemioterapia - si è difesa - ma ho detto loro: 'se venite da me non dovete seguire contemporaneamente altre cure, chemioterapiche o altro, perché in quel caso non riuscirei a verificarne l'efficacia'». Il magistrato aveva sollecitato per l'indagata gli arresti domiciliari, misura però rigettata dal Gip. 

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La Procura ogliastrina ha aperto l'inchiesta dopo la messa in onda il 19 novembre 2017 del servizio su Italia 1: le ipotesi di reato contestate alla professionista sono omicidio colposo, lesioni personali, circonvenzione di incapace e truffa continuata. Nel servizio, l’inviato delle Iene si fece visitare dalla Puddu che gli diagnosticò un tumore al pancreas (in realtà inesistente), suggerendogli questa cura con gli ultrasuoni e di non intraprendere la chemioterapia. Le Iene intervennero dopo alcune segnalazioni, e dopo che due persone morirono in seguito a quelle presunte cure.

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Agli atti ci sono già infatti le testimonianze del medico legale che constatò i decessi di due malati oncologici avvenuti nello studio della dottoressa e di alcuni familiari dei pazienti convinti a seguire le sue terapie. Ma lei non si arrende: l'avvocato difensore Pietro Alberto Ippolito ha preannunciato il deposito in tempi brevi di una memoria nella quale intende documentare tutti i casi di pazienti tumorali, «centinaia», che avrebbero avuto benefici dalle cure di Puddu.

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«Nella medesima memoria - ha spiegato proprio il legale Ippolito all'Ansa - verranno formulate istanze di perizia da svolgersi in sede di incidente probatorio, sia sui macchinari sequestrati dallo studio, per verificarne idoneità ed efficacia, nonché su ogni soggetto indicato dalla Procura al fine di accertare quali siano stati gli effetti delle cure operate dalla dottoressa Puddu, comprese le perizie autoptiche sui tre soggetti deceduti per cui la dottoressa è chiamata a rispondere».

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