Il Commissario Ricciardi, parla l'attore di «Bambinella»: «Vi svelo tutti i segreti del personaggio»

Il Commissario Ricciardi, parla l'attore di «Bambinella»: «Vi svelo tutti i segreti del personaggio»
di Giuliana Covella
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 21:00

«Il monologo in cui parla della sua infanzia, paragonandola a quella del piccolo Tettè, mi ha ricordato quando Alessandro D’Alatri mi suggerì di girare la scena lasciandomi cadere sulla sedia. Ecco, in quel momento è venuta fuori la grande umanità di Bambinella».

Irriconoscibile con capelli castani, barba e pizzetto, Adriano Falivene incarna per i fan de “Il commissario Ricciardi” il personaggio buono, altruista, sensibile sempre pronto - nelle sue vesti di “informatore” - a offrire il suo supporto alle indagini condotte dal brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo) sotto la guida del commissario interpretato dal protagonista Lino Guanciale.

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Un personaggio dalle mille sfaccettature che, nel corso delle puntate, è diventato una specie di “oracolo” per i poliziotti della Regia questura partenopea. Ma com’è arrivato Falivene, 32 anni, diplomato all’Accademia d’arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli, a vestire i panni di Bambinella? «Dopo un primo colloquio - spiega - dove già mi ero reso conto del modo diverso di approcciare di D’Alatri, ho capito che era un’eccezione in quel suo essere partecipe, in quel suo andare a cercare gli attori in teatro, al provino ne ho avuto infine conferma.

Mi sono preparato con una mia proposta, già partendo dall’estetica del personaggio, come la calza che Bambinella porta sui capelli. In quell'occasione c’è stata subito una compartecipazione immediata tra attore e regista».

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Un personaggio, il suo, di cui i telespettatori si sono “innamorati” a prima vista: «mi lusinga ricevere tanti attestati di stima - ammette timidamente Adriano - forse ad attirare il pubblico è quel qualcosa di molto irrazionale che c’è in Bambinella, il suo spirito di adattamento, ma soprattutto quella ricerca di verità e giustizia che, pur non incontrandosi mai, lo accomuna a Ricciardi».

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Prima di calarsi nel ruolo del personaggio tratto dai libri di Maurizio de Giovanni, l’attore non aveva mai letto quelle pagine: «Appena ho saputo che avrei iniziato il progetto con D’Alatri ho iniziato a divorarli in maniera vorace. Ora sono arrivato al decimo libro». E nell’interpretazione (tanto amata dal pubblico di Rai 1) di Bambinella c’è molto dell’esperienza teatrale di Falivene, che nel suo curriculum annovera un film con Hilary Swank, “Trust” di Daniel Beaufoy con la regia di Danny Boyle e sul palcoscenico l’apprezzatissimo “Dignità autonome di prostituzione” di Luciano Melchionna, dove Adriano veste i panni di un clown, una delle sue passioni o meglio quello che lui stesso chiama il suo «secondo lavoro» con cui ha debuttato in un varietà grazie a Gabriele Russo: «forse in Bambinella c’è qualcosa di quel clown, nel senso di accettare quel “neo”, quel “difetto”, quella particolarità insomma che ci rende umani ma che, come il clown, lo rende il suo punto di forza». Appuntamento dunque, per l’ultima puntata della fortunata serie, lunedì 1 marzo, alle 21.25, con Bambinella e “Il commissario Ricciardi”.

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