Giulietta e Romeo, l'amore apre il Valle d'Itria

Giulietta e Romeo, l'amore apre il Valle d'Itria
di Eraldo MARTUCCI
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Domenica 15 Luglio 2018, 21:35
Una delle tragedie più universalmente note ha sempre costituito fonte di ispirazione soprattutto per i musicisti, che hanno lasciato diverse testimonianze sulla celeberrima vicenda dei due infelici amanti veronesi raccontata da William Shakespeare. Tra quelle più famose rientra sicuramente il capolavoro di Bellini “I Capuleti ed i Montecchi”, andata in scena l’11 marzo 1830.

Il libretto fu composto da Felice Romani, che rielaborò quello precedente scritto per “Giulietta e Romeo” di Nicola Vaccaj, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Canobbiana di Milano il 31 ottobre 1825 e che «godette nel corso dell’Ottocento – scrive la musicologa Ilaria Narici - di una fortuna propria e di una, diremmo, di riporto, in quanto il grande mezzosoprano Maria Malibran decise di sostituire al finale dei “Capuleti e Montecchi” di Bellini la scena finale di Romeo dell’opera di Vaccaj». Che, dopo la felice stagione ottocentesca, è scomparsa dalle scene teatrali fino alla ripresa di Jesi di 22 anni fa.

Ed ora la pregevole opera, nell’edizione ricostruita dalla stessa Narici, è stata riproposta ieri sera con grandissimo successo al Festival della Valle di Itria di Martina Franca per l’inaugurazione della 44ma edizione, la nona con la direzione artistica di Alberto Triola.

Meritati e calorosi i lunghi applausi tributati dal numerosissimo pubblico presente a Palazzo Ducale (si replica domani sera ed il 31 luglio: questa replica sarà trasmessa in diretta su Radio 3 Rai).

Omogeno e di livello il cast che ha visto primeggiare il soprano Leonor Bonilla (Giulietta) ed il tenore Leonardo Cortellazzi (Capellio), ed ugualmente validi sono stati il mezzosoprano Raffaella Lupinacci (Romeo), il soprano Paoletta Marrocu (Adele), ed i baritoni Vasa Stajkic (Tebaldo) e Christian Senn (Lorenzo). Suggestivo l’allestimento firmato da Cecilia Ligorio, con scene, costumi e luci realizzati rispettivamente da Alessia Colosso, Giuseppe Palella e Luciano Novelli.
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