Ghemon: «Tra rap, soul e r'n'b mescolo tutte le mie influenze senza snaturarmi»





Ghemon: «Tra rap, soul e r'n'b mescolo tutte le mie influenze senza snaturarmi»
di Giorgia SALICANDRO
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Luglio 2019, 14:07
«Rose viola / stese sulle lenzuola / come tutte le notti in cui / te ne stai da sola...». Chi, negli ultimi mesi, non ha mai canticchiato i versi della celebre canzone presentata da Ghemon al Festival di Sanremo 2019? Eppure, la popolarità trasversale arrivata con il palco dell'Ariston è solo l'ultimo tassello del percorso dell'avellinese Giovanni Luca Picariello, “nato” rapper, ma da sempre con una vocazione “cross-over” che, nel tempo, ha strizzato l'occhio ora al soul e all'r'n’b, ora al pop. Venerdì alle 21 il tour estivo di “Ghemon & Le Forze del Bene” approda nel Salento, al Parco dei Gigli di Pescoluse, con il concerto a ingresso libero promosso dalla Città di Salve nell'ambito di SalvEstate 2019 e in collaborazione con Molly Arts Live. La serata sarà aperta dal rapper Ade e dal dj set di Mondoradio con Salvo Barresi e Frakatame.

«Faccio da sempre cose diverse, una parte importante del mio lavoro mette al centro il rap, ma una altrettanto importante è dedicata al canto, alla melodia, e le due cose stanno felicemente in equilibrio tra loro – commenta Ghemon – non ho mai avuto timore di sconfinare da un genere all'altro, la voglia di tenere insieme più parti di me c'è da quando ero ragazzino, e sin dall'inizio della mia carriera i miei riferimenti sono stati il soul, l'r'n'b e il rap, influenze che mi sembrava normale pensare di poter mescolare. Questa attitudine, del resto, mi ha permesso di esplorare aspetti di me che inizialmente non ero neanche certo di poter attraversare. Qualche anno fa questa non era una cosa sempre ben accetta, ma oggi trap prende la metrica del rap e vi interseca, di regola, la melodia. Forse - sorride - non ci avevo visto tanto male».

Partito dal mondo del rap e dell'hip hop, al tempo dei collettivi avellinesi e dei graffiti segnati con i tag “Kal” e “Esimo”, nel 2005 a Roma si unisce al progetto Soulville, vicino alla musica soul ma con inflessioni rap, nel 2007 lo abbandona e comincia la sua ascesa da solista con “Qualcosa cambierà Mixtape” e “La rivincita dei buoni”. Da allora, album, tour, una popolarità crescente tra i più giovani, ma non solo. A febbraio è a Sanremo, dove il suo brano si classifica dodicesimo, pochi mesi più tardi sul palco del Primo Maggio a Roma. «Quella di Sanremo è stata un'ottima esperienza, arrivata a coronamento di un percorso molto lungo – commenta – sono arrivato su quel palco consapevole di ciò che stavo facendo, strutturato, con un brano e una storia che potevano parlare di me anche a chi non mi conosceva, senza però snaturarmi: una cosa di cui sono fiero, al di là delle classifiche, e non so quanti se ne possano vantare».

Dopo il tour estivo, che prosegue fino al 3 agosto toccando, tra le altre, Bologna, Genova, Napoli, per poi tornare in Puglia, a Trani e Grottaglie, prossima tappa è lo studio di Milano, dove Ghemon è a lavoro da mesi sul suo nuovo disco («prendendomi tutto il tempo necessario a trovare quello che ho dentro, un procedimento un po' diverso, lo so, da come si fa adesso») la cui uscita è prevista dopo l'estate.










 
© RIPRODUZIONE RISERVATA