Fiorella: «In bilico tra salute e lavoro, siamo tutti come Taranto»

Fiorella: «In bilico tra salute e lavoro, siamo tutti come Taranto»
di Franco GIGANTE
3 Minuti di Lettura
Sabato 7 Novembre 2020, 13:46

«Durante il lockdown stavamo tutti come sospesi a pensare come ci siamo ritrovati, all'essenzialità: questo disco è frutto di quei momenti, ho tirato fuori tutta la rabbia, parlavamo del nuovo umanesimo, come forse non era mai successo prima e adesso siamo preoccupati del nostro futuro, dobbiamo scegliere fra salute e lavoro». È il pensiero di Fiorella Mannoia che ieri ha presentato il suo nuovo album di inediti dal titolo Padroni di niente, disponibile in formato cd, digitale e - da venerdì 20 novembre - anche in vinile.


Padroni di niente, un titolo che è tutto un programma...


«È stato concepito durante il primo lockdown con i pensieri che andavano; ci interrogavamo sul senso della nostra vita con al centro l'uomo, vedevamo gli animali girare per le strade: alla fine siamo ritornati come prima, se non peggio, cantavamo dalle finestre, sentivamo il bisogno d'amarci tutti; è bastata una minuscola entità cellulare per metterci in ginocchio e essere padroni di niente».


E davanti a una simile situazione il suo pensiero è volato subito verso la Puglia e nei giorni scorsi in un post sui social lei ha scritto: Siamo diventati tutti un'enorme Taranto. Perché?


«Perché questa città la porto nel cuore e infatti ho preso parte al concerto Uno Maggio Taranto in più di una edizione. Non ho usato Taranto per l'immagine di morte e desolazione, ma come metafora perché vive da anni il tormento che oggi stiamo vivendo tutti noi, la drammatica scelta tra lavoro e salute».


Lei è stata critica sul comportamento estivo di tutti noi...


«Certo, ci siamo dati tutti alla pazza gioia come se fossimo usciti da un periodo di prigionia. Adesso stiamo pagando tutti e non ne saremo usciti migliorati: non c'è un virus di destra e uno di sinistra, negazionisti e chi pensa che moriremo tutti domani; non stiamo dando un buon esempio per rallentare la pandemia, a cominciare dai politici che vanno ognuno per la propria strada, con Governo e opposizione che si danno colpe a vicenda».


A questo album hanno collaborato anche alcuni artisti fra cui Amara (suo il prossimo singolo Padroni di niente che sarà estratto dall'album il 13 novembre), Bungaro, Simone Cristicchi, Ultimo (autore del primo singolo estratto, Chissà da dove arriva una canzone) e lo stesso compagno di Fiorella, Carlo Di Francesco, peraltro produttore del progetto musicale.
Il disco contiene otto canzoni, ma sembra che ne sia rimasta fuori una in previsione di una possibile partecipazione al prossimo Festival di Sanremo sul cui programma sta già lavorando Amadeus. E davvero così?

«A dire il vero, a Sanremo non ci ho pensato proprio.

Otto canzoni possono sembrare poche per un album, ma le ho scelte per sottolineare l'essenzialità: ne abbiamo escluse anche altre carine ma ad oggi non convincenti, perché era meglio scegliere ciò che ci piaceva».


Uno sguardo al futuro e un augurio per il 2021, che tutti speriamo migliore di questo 2020 bisestile che sta volgendo al termine...


«È stato davvero l'anno più brutto dal dopoguerra in poi. Ma passerà anche questo, speriamo presto con un vaccino, e speriamo anche che possiamo riprenderci perché metà della popolazione sta soffrendo, con incertezze per il proprio futuro; speriamo di uscirne in fetta per tornare piano piano a riprendere una vita normale».


Questo nuovo progetto musicale Fiorella lo presenterà dal vivo nel prossimo mese di maggio con il Padroni di niente tour, per il quale sono previste al momento undici tappe nei principali teatri italiani, una delle quali in Puglia, al Teatro Team di Bari il 20 maggio.
Ma alla luce di ciò che stiamo vivendo, che genere di tour sarà?


«Come sarà il prossimo live è presto per dirlo. In ogni modo, dobbiamo ripartire. Dobbiamo riprendere a lavorare per continuare a vivere, anche con il teatro dimezzato e se non ci daranno gli spazi a cui eravamo abituati. Dobbiamo farlo per aiutare gli operatori dello spettacolo».

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