Titoli di coda e luci in sala. Si è conclusa ieri anche la 24ª edizione del Festival del Cinema Europeo e tra la stanchezza e la soddisfazione è quest’ultima che vince di gran lunga sui volti degli organizzatori - a cominciare dal direttore Alberto La Monica - che hanno collezionato un ennesimo bilancio più che positivo con una rassegna che ha portato a Lecce numerosi protagonisti del mondo del cinema (e non solo) che hanno accompagnato i film e dialogato con il pubblico. Da Michael Winterbottom a Franco Nero, da Anna Galiena a Loredana Macchietti Minà, da Luciana Castellina a Micaela Ramazzotti, fino a Samuel Perriard, Diego Abatantuono, Teresa Saponangelo, Silvia e Luca Verdone.
Quella di ieri, com’è ormai consuetudine, è stata la giornata delle premiazioni. Ma anche di un ultimo grande appuntamento, quello con il film “La chimera” di Alice Rohrwacher presentato in un incontro moderato da Enrico Magrelli con una delle protagoniste, Yile Yara Vianello. È stata lei, la ventiquattrenne attrice di origini brasiliane (ma vissuta sin da piccola in Italia), a raccontare che il film «parla della ricerca dell’amore da parte del protagonista che compie un viaggio insieme a dei compagni particolari, una squadra di tombaroli».
La Puglia nel cuore: «Me ne sono innamorata»
«Il mio personaggio è più onirico, sono una sorta di fantasma e accompagno il protagonista nei sogni», ha continuato. Per poi spiegare che il suo rapporto con Alice Rohrwacher dura ormai da diversi anni, da quando, appena dodicenne, esordì nel mondo del cinema in “Corpo celeste”, opera prima della regista: «Ho lavorato sempre nel cinema d’autore e ricordo bene che quando ero piccola e conobbi Alice rimasi colpita nel vedere come durante le riprese si emozionasse lei per prima, e quanta cura ha sempre messo nel lavoro», ha detto.
E poi la Puglia, che ha conquistato un posto nel suo cuore: «Ho girato qualche anno fa il film “Semina il vento” proprio qui, vicino Taranto, e mi sono innamorata di questo posto», ha rivelato sorridendo.
“La chimera”, che sarà nei cinema a partire da giovedì prossimo, è stato proiettato in anteprima ieri sera nel Multisala Massimo come film di chiusura del Festival. Prima però, si diceva, c’è stata la lunga cerimonia di premiazione delle opere in concorso nelle varie sezioni. A cominciare dall’assegnazione del “Premio Mario Verdone”, quello riservato alle opere prime di registi con meno di 40 anni. Sono stati i fratelli Silvia e Luca Verdone presenti a Lecce (con Carlo in collegamento streaming poiché impegnato sul set di un nuovo lavoro) a consegnarlo ieri pomeriggio al vincitore, il tarantino Giacomo Abbruzzese, per il suo “Disco Boy”, film scelto "per la capacità di coniugare rigore espressivo e libertà ideale nel racconto dello smarrimento e della rinascita di un eroe del nostro tempo, sospeso tra la ricostruzione della propria identità e il bisogno di trovare un posto nel mondo”.
Tutti i vincitori delle diverse sezioni
In serata le altre proclamazioni, quelle del concorso di lungometraggi europei “Ulivo d’Oro”, decretate dalla giuria presieduta da Stefan Kitanov e composta da Gentian Koçi, Wilma Labate, Ales Pavlin, Angela Prudenzi.
Miglior Film al francese “Midwives” di Léa Fehner. Premio Speciale della Giuria a “Légua” di Filipa Reis, João Miller Guerra (Portogallo, Francia, Italia, 2023).
E poi ancora: Premio Sngci Miglior attrice/attore Europeo assegnato dalla Giuria dei Giornalisti Cinematografici Italiani, ad Angela Bundalovic, protagonista del film “Copenhagen does not exist” di Martin Skovbjerg e allo stesso film anche il Premio Giuria Fipresci, composta da Jason Best, Dana Duma e Tomasso Tocci. Per la sezione Puglia Show, la giuria, presieduta da Ignazio Senatore e composta da Francesco Lattarulo e Paolo Strippoli, ha poi assegnato il Premio Cnc - Centro Nazionale del Cortometraggio - e il Premio Augustus Color come Miglior corto a “Paramore” di Andrea Lamedica e Francesco Mastroleo, mentre una menzione speciale è andata a “La mia escort” di Alessandro Porzio.
Il Premio Rai Cinema Channel decretato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima lo ha conquistato “La piccola estate” di Sara Scalera. Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria composta da Noemy Bello, Francesco Bruno, Fabiola Cirillo, Manuel De Giovanni, Daniele Dellaccio, Mattia Di Muro, Federica Fiorita, Roselena Forleo, Ilenia Fusco, Enrico Greco, Ludovico Palese, Domenico Piantadosi, Francesco Pio Parisi, Francesca Ribezzo, Margherita Serafini, Iris Talema, Lidia Vergallo, Antonio Vetrano, è andato a “Tart” di Federico Emilio Cornacchia. Il Premio Emidio Greco, arrivato all’XI edizione, a “Le variabili dipendenti” di Lorenzo Tardella. Mentre il Premio Rotary ha scelto tra tutti i film presentati al Festival “Go, Friend, Go” di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini.
Nel Festival, infine, anche quest’anno la Sezione Cinema&Realtà ha contemplato la Menzione speciale “CinecittàNews 2023” assegnata dalla redazione di “Cinecittà News”, quotidiano online di cinema italiano e internazionale edito da Cinecittà Spa, a “Tutto quello che sarà” di Renato Chiocca.
Per il Cinema Europeo è tutto, appuntamento alla 25ª edizione, e sarà “giubileo”.
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