Bonisoli: «Aboliremo le domeniche gratis al museo dopo l'estate». Ira Franceschini

Bonisoli: «Aboliremo le domeniche gratis al museo dopo l'estate». Ira Franceschini
Bonisoli: «Aboliremo le domeniche gratis al museo dopo l'estate». Ira Franceschini
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Martedì 31 Luglio 2018, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 13:38

L'arte senza biglietto innesca la prima ufficiale bufera politica del Ministero dei beni culturali. La prima domenica del mese ad ingresso libero nei musei statali sarà abolita dopo l'estate. In sostanza, l'appuntamento ormai collaudato per tanti italiani e stranieri sarà eliminato. Probabilmente da novembre. Una doccia fredda per non poche persone, visto che dal luglio del 2014 (quando venne inaugurata dall'ex ministro Dario Franceschini) ad oggi, hanno usufruito di musei gratuiti oltre 13 milioni e mezzo di persone. È stato l'inquilino del Collegio Romano Alberto Bonisoli ad annunciarlo.

L'AUDIZIONE
È risoluto nella decisione: «L'esperienza delle domeniche gratis va superata», spiega il ministro. L'aveva già preannunciato in occasione dell'audizione alle Commissioni riuniti di Camera e Senato (anche se lamenta che «Nessuna reazione allora, un profluvio di voci critiche oggi»). «È stata una grande bella cosa all'inizio, tante persone sono andate nei musei - spiega in un video postato sulla sua pagina facebook in treno, di ritorno da Napoli - ma adesso ci sono altre opportunità per fare di più e meglio, e quindi abbiamo la possibilità di fare qualcosa di nuovo. Differenziare per giorni della settimana e per stagioni, magari per tipologia e fascia di orari, adattando le varie specificità. Perché Milano non è Pompei. La gratuità - continua Bonisoli - è importante, per dare accesso ai nostri musei e siti, resterà, e aumentata».
«Le domeniche gratis - sottolinea il ministro - andavano bene come lancio pubblicitario. Sono stati gli stessi direttori a chiedermene il superamento. Lascerò loro più libertà: se vogliono fare una domenica gratuita niente di male, ma l'obbligo no. Magari le gratuità aumenteranno, però in modo intelligente». L'annuncio ha fatto saltare sulla poltrona il suo il predecessore, Dario Franceschini, che da ministro nel 2014 inventò gli ingressi gratuiti nelle prime domeniche del mese, accolti subito dal favore dei visitatori con incrementi di presenze fino al 300 per cento nel giorno del debutto.

LE CRITICHE
«Bonisoli ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani», è l'appello di Franceschini. Il Pd insorge, dal segretario Martina a Renzi. «Le domeniche gratuite al Museo nascono dall'intuizione di uno studente fiorentino», ricorda l'ex premier. «Tutte le volte che entro in uno dei nostri Musei mi sento più felice di essere un cittadino, mi disse quando ero sindaco. Quando siamo andati al governo, nel 2014, abbiamo offerto l'opportunità di un ingresso gratuito mensile a tutti i cittadini, non solo ai fiorentini. Perché i musei servono anche a questo: renderti più orgoglioso della tua storia, della tua appartenenza, della tua identità». E conclude: «Hanno azionato la ruspa contro la cultura. E per prendere le distanze dal governo dei mille giorni, fanno un dispetto agli italiani, non a noi». Il Pd sta preparando una risoluzione parlamentare in cui chiederà i dati e le motivazioni di questa scelta.
I parlamentari M5S delle commissioni Cultura di Camera e Senato difendono il ministro: «Le domeniche gratuite, concentrando un'enorme affluenza di pubblico in poche ore, hanno posto pesanti criticità fin dal principio. Il superamento dell'iniziativa, annunciato dal ministro Bonisoli già in sede di audizione in Commissione, significa individuare soluzioni più razionali concordate insieme ai direttori delle strutture».

 



 

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