Dieci anni senza "big Luciano", oggi il ricordo in musica del tenore

Dieci anni senza "big Luciano", oggi il ricordo in musica del tenore
di Eraldo MARTUCCI
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Mercoledì 6 Settembre 2017, 14:00
Esattamente dieci anni fa, il 6 settembre 2007, moriva l’ultimo cantante in grado di suscitare un entusiasmo al calor bianco, sconfinante spesso in un genuino fanatismo. E se non fosse già stato coniato per Frank Sinatra, il soprannome “the voice” sarebbe toccato di diritto a Luciano Pavarotti. «Quando Pavarotti nacque, Dio baciò le sue corde vocali», scrisse infatti il critico del New York Times, Harold Charles Schonberg.

Per ricordare una delle massime icone del ‘900 questa sera alle 21.25 RaiUno trametterà in diretta dall’Arena di Verona “Un’emozione senza fine”, serata speciale dedicata a “big Luciano” condotta da Carlo Conti. Ci saranno ovviamente Placido Domingo e José Carreras, con i quali Pavarotti condivise i trionfali (e discussi) concerti popolari dei tre tenori, fatti di arie d’opera e canzoni.

Ma ci saranno anche le nuove generazioni di artisti, da Francesco Meli a Vittorio Grigolo (ultimo allievo di Pavarotti), dal soprano Angela Gheorghiu al tenore Fabio Armiliato. L’idea che la sua fama planetaria sia dipesa dalle escursioni “rock” è sbagliata: Pavarotti riempiva gli stadi del mondo con concerti esclusivamente di musica lirica, cantando arie d’opera a volte neanche tanto popolari.

Alla base di tutto c’era infatti una voce tra le più belle del ‘900 per il timbro splendido, la ricchezza di armonici, l’estensione, lo squillo e la luminosità degli acuti, caratteristiche abbinate ad una tecnica perfetta e ad una dizione eccezionalmente nitida che gli permisero di primeggiare in un vasto repertorio.

Grandissimo interprete pucciniano (il suo Rodolfo della “Bohème” è ancora insuperato) e donizettiano (al debutto nella “Fille du Régiment”, il 2 giugno 1966 al Covent Garden, fece impazzire il pubblico dopo l’esplosione dei nove do di petto), Pavarotti ha anche affrontato mirabilmente gran parte del repertorio verdiano, eccellendo in particolare nel “Ballo in maschera”, opera affrontata con esiti esaltanti anche al San Carlo di Napoli nel dicembre 1994.

In Puglia ha cantato pochissime volte, e solo al Petruzzelli di Bari come accadde il 14 febbraio 1984, quando si esibì accompagnato al pianoforte dal fido amico Leone Magera. Un recital memorabile con i suoi cavalli di battaglia del repertorio cameristico, come l’“Ave Maria” di Schubert e l’“Ultima canzone” di Tosti, e quelli del repertorio operistico come “Una furtiva lacrima” e “Recondita armonia”, chiudendo con la bellezza adamantina di un travolgente “Nessun dorma”.

Poi certo vennero i “Pavarotti and friends”, concertoni pieni di divi che attirarono soprattutto i giovani, allargando ulteriormente la sua fama, ma senza aggiungere nulla alla sua statura artistica. E questa sera a rendergli omaggio ci saranno perciò anche Zucchero, Il Volo, Giorgia, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Nek, Massimo Ranieri, i 2Cellos ed il premio Oscar Nicola Piovani, che per l’occasione ha composto una canzone-romanza intitolata “Luciano”.
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