«Cantiamo Dalla e la sua poesia»

«Cantiamo Dalla e la sua poesia»
di Eleonora Leila MOSCARA
3 Minuti di Lettura
Sabato 13 Agosto 2022, 05:00

Un concerto spettacolo dedicato a una delle anime più profonde e poetiche del panorama musicale: Lucio Dalla. Questa sera nella Masseria Sant’Angelo di Corigliano d’Otranto, all’interno della programmazione di concerti, appuntamenti e rassegne promossi dall’Art&Lab Lu Mbroia, si terrà l’omaggio intitolato “L’anno che verrà – Canzoni di Lucio Dalla”, la voce che risuonerà sarà quella di Peppe Servillo frontman degli Avio Travel ma anche attore, compositore e sceneggiatore; le musiche quelle di Javier Girotto, sassofonista, compositore, arrangiatore e flautista argentino e di Natalio Mangalavite pianista, arrangiatore e compositore argentino di origini italiane. 
Tre personalità artistiche, provenienti da culture musicali diverse, ricche e versatili che sono state in grado di creare un incastro musicale perfetto, grazie ad un continuo stimolo e alla voglia di inventare insieme nuovi percorsi musicali e nuove “storie”. 

Peppe Servillo qual è il suo personale ricordo di Dalla?

«Ho avuto la fortuna di lavorare di lui e di godere della sua amicizia e della sua generosità come persona e come artista, ha sempre apprezzato il nostro lavoro, ci ha ospitato in diverse manifestazioni in cui era direttore artistico. Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani».

La scelta del titolo “L’anno che verrà” incontra bene queste dichiarazioni…

«Con quella canzone e con il suo sguardo profetico, Dalla parlava di problemi che ci riguardano tanto oggi. È un augurio, una speranza che tocca con grande poesia temi importantissimi come eutanasia, il diritto di famiglia, il disagio economico e politico del Paese, la paura, il caos, la contrapposizione sociale e il desiderio, sintomo del suo grande Credo religioso, di avere un Natale benaugurante che si triplicasse per portare fortuna e benessere tra le persone».

Un trio campano argentino ma prevalentemente argentino, quale nuova anima dà ai brani di Dalla?

«Le canzoni di Dalla contengono sempre un grande ritmo, e quindi, insospettabilmente una danzabilità meravigliosa.

Io, nel mio piccolo, cerco di assecondare il sentimento delle sue canzoni, sentimento che appartiene a tutti perché Dalla era un autore ricercato e personale ma, profondamente universale e popolare».

Con quale criterio avete scelto i brani? 

«In base alla nostra capacità di proporli e affrontare i titoli più importanti, come è giusto che sia con un autore così importante, quindi siamo partiti da “Caruso”, “4 marzo”, “Soli io e te”, “Anna e Marco” ma anche brani diciamo “minori” come “Cosa vuol dire una lacrima”, “L’operaio Gerolamo” per dare uno sguardo totale della sua musica. Dalla non è un autore da tenere in un museo, è memoria viva». 

Oggi la musica italiana attraversa un’era diversa dall’era di Dalla, cosa le sembra del panorama musicale attuale?

«Il mondo di oggi si differisce da quello di un tempo per un uso diverso, un consumo che avviene per singoli brani. Noi invece ci siamo voluti concentrare su un singolo autore proprio per dare il senso del viaggio al fianco dell’artista, ci auguriamo che si ritorni alla dimensione di profondità nella proposta di un repertorio».

C’è bisogno di poesia oggi?

«Di poesia, ma anche di grande ironia, proprio come faceva Dalla che, con la sua grande penna, riusciva a fare comunità con il pubblico».

Il concerto inizierà alle 21.30 ed è sold out.

© RIPRODUZIONE RISERVATA