Uffizi, il "Nano" dei Medici torna visibile a Palazzo Pitti: per lui, una vetrina hi-tech

Uffizi, il "Nano" dei Medici torna visibile a Palazzo Pitti: per lui, una vetrina hi-tech
Uffizi, il "Nano" dei Medici torna visibile a Palazzo Pitti: per lui, una vetrina hi-tech
di Laura Larcan
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Sabato 21 Settembre 2019, 19:08

Il "buffone" dei Medici torna a divertire il pubblico. E lo fa in tutto il suo splendore di capolavoro d'arte. Il Nano Morgante, speciale ritratto firmato dal Bronzino del più celebre dei cinque buffoni che vissero alla corte di Cosimo I de' Medici, torna a Palazzo Pitti dopo tre anni di restauro. Rientra proprio nella reggia dove questo leggendario personaggio – al secolo Braccio di Bartolo – trascorse la maggior parte della sua vita sotto i riflettori dell'epopea rinascimentale. E l'allestimento è all'altezza di un'opera molto particolare, dipinta su entrambi i lati per mostrare il Nano frontale e di schiena, come “uccellatore”, cioè cacciatore di uccelli, giacché non gli era consentita la caccia ad animali di taglia più grande.
 

 

Il ritratto è ora esposto nella Sala di Apollo in Galleria Palatina. Questa opera assai fragile è stata dotata di una nuova teca, con vetro antiriflesso di ultima generazione e sistema di assorbimento degli urti. Il problema infatti era la sua delicatezza. Prima sfoggiava le sue grazie nel corridoio al primo piano degli Uffizi, ma le vibrazioni del pavimento, per i flussi dei visitatori, costituivano un pericolo per la sua conservazione. 

Braccio di Bartolo, chiamato con ironia paradossale Morgante, come il gigante protagonista dell'omonimo poema di Luigi Pulci, era un personaggio molto popolare al tempo di Cosimo I, noto ed apprezzato per la sua lingua tagliente e arguta, citato addirittura nelle Vite del Vasari e divenuto, nel tempo, soggetto di capolavori. 

Bronzino sceglie di ritrarlo nudo in due momenti successivi dell’azione: davanti lo si vede prima della caccia, mentre tiene al laccio una civetta usata come esca per attirare una ghiandaia che vola nell’aria, dietro viene mostrato quando impugna con la destra il risultato della sua impresa, voltandosi verso lo spettatore. Perché questa scelta? Bronzino all’epoca era stato coinvolto nella querelle sul “paragone” (ovvero la contesa del primato tra pittura e scultura) e col Nano rispondeva a chi sosteneva il vantaggio della statuaria perché essa offriva più punti di vista.


«Le cronache ci tramandano che Braccio di Bartolo aveva una personalità complessa e arguta, carismatica e a volte anche litigiosa – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – Fu uno dei protagonisti della vita sociale e politica della corte, molto caro a Cosimo I, di cui si festeggia quest’anno il cinquecentenario della nascita.
L’installazione a Palazzo Pitti del suo ritratto dipinto da Bronzino (che di quella corte fu indiscutibilmente il massimo pittore) è dunque un’occasione insieme museografica e celebrativa
».

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