Vittorio Sgarbi, polemica sulle frasi d'amore di Benigni per la moglie al Festival di Venezia: «Ma è plagio?» I TWEET

Il critico d'arte, Vittorio Sgarbi, polemizza sulle citazioni di Benigni, non sue, rivolte alla moglie durante la premiazione alla Mostra del Cinema di Venezia
Il critico d'arte, Vittorio Sgarbi, polemizza sulle citazioni di Benigni, non sue, rivolte alla moglie durante la premiazione alla Mostra del Cinema di Venezia
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Venerdì 3 Settembre 2021, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 17:10

«Non è obbligatorio che uno citi delle frasi non sue, per carità. Però è giusto che si sappia che Benigni ha fatto commuovere l'Italia con frasi che non sono sue, ma di Jorge Luis Borges e di Vladimir Nabokov, e in genere è meglio citare la fonte». Con queste parole, il critico d'arte per eccellenza, Vittorio Sgarbi torna a far polemica. In una dichiarazione all'Adnkronos, ha commentato il risalto mediatico delle frasi d'amore che Roberto Benigni ha dedicato alla moglie Nicoletta Braschi, mercoledì scorso, nel ricevere il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia. Ma non solo, Sgarbi tuona anche su Twitter, con delle domande retoriche dove rimarca il "plagio" dell'attore toscano. 

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«Conosco solo un modo di misurare il tempo: con te o senza di te», è stata la frase dell'attore e regista toscano rivolta alla consorte seduta in platea.

«Se avesse citato Dante si sarebbe riconosciuto - dice Sgarbi -, perché Dante scrive in una lingua che è diversa dalla nostra, mentre Borges scrive frasi che vanno bene per la vita di molti».

«Per carità -osserva il critico d'arte- va bene perché la frase è bella, ma Benigni ha interpretato Borges. D'altronde è un attore». Ma c'è anche un'altra frase che, rivela Sgarbi, è stata 'copiatà da Benigni. «'Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista' è una frase che il protagonista di 'Lolità di Nabokov Humbert Humbert dice proprio su Lolita -spiega Sgrabi- quindi anche questa non è farina del sacco di Benigni, che evidentemente ama 'per procura'». E sul Leone d'Oro consegnato a Beningni, ironizza: «Va bene perché è un premio all'attore, ma il Premio Viareggio direi che è un po' improprio...».

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