Sergio Rubini a Cannes: «Dall'esordio con Fellini a 25 anni ad oggi, ma ora tifo Buy». L'attore "anima nera" del film "The Story of My Wife"

Sergio Rubini: «Io a Cannes, dall'esordio con Fellini a 25 anni ad oggi. E tifo per Margherita Buy». L'attore "anima nera" del film "The Story of My Wife"
Sergio Rubini: «Io a Cannes, dall'esordio con Fellini a 25 anni ad oggi. E tifo per Margherita Buy». L'attore "anima nera" del film "The Story of My Wife"
di Michela Greco
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Giovedì 15 Luglio 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 13:51

CANNES - Percorrere la scalinata rossa della Montée des Marches di Cannes, per Sergio Rubini, significa anche tornare all’emozione della prima volta. A quando, nel 1987, “venni al Festival con Federico Fellini ed ero intimidito”, dice. L’attore pugliese, oggi sessantaduenne, allora viaggiò verso la Costa Azzurra per accompagnare il film Intervista, oggi invece è sulla Croisette come membro del cast di The Story of My Wife, nuovo film della regista ungherese Ildikó Enyedi dopo l’Orso d’Oro a Berlino per Corpo e anima.

Rubini, in questa storia ambientata negli anni ‘20 tratta dal romanzo di Milà Füst, è “l’anima nera del protagonista, colui che fa scattare la narrazione con una scommessa: il mio Kodor sfida il marinaio Jacob a sposare la prima donna che entrerà nel locale in cui si trovano”. La predestinata sarà Lizzy, interpretata da Léa Seydoux


“The Story of My Wife è un film sull’inadeguatezza di tutti noi rispetto all’amore – riflette l’attore – La regista ha detto che è una lettera d’amore dalle donne agli uomini imperfetti, io aggiungo che è una lettera da donne imperfette a uomini imperfetti”. 


Portato da Enyedi su un palcoscenico internazionale – con lui anche Jasmine Trinca – Rubini crede che il cinema “serva anche a sprovincializzarci. È una grande opportunità per cambiare e mettersi in discussione”. 
Lui un passo importante in questo senso lo fece, appunto, con Fellini. “Quando venni a Cannes con lui avevo 25 anni ed ero emozionato. Ho tre ricordi vividi: la discesa dall’aereo, che allora si faceva ancora con la scaletta e i cronisti che aspettavano sotto. Spaventato, mi misi nelle retrovie ma Giulietta Masina venne a prendermi e scendemmo dall’aereo insieme. Rivedo poi Martin Scorsese che aspettava Federico in ginocchio sulla Montée des Marches, ma potrebbe essere una fantasia, nel senso che Scorsese è piccolo di statura e forse non era in ginocchio.

E ricordo la suite enorme in cui dormii: da provinciale qual ero non volevo toccare nulla e dormii vestito. Ora mi dispiace essermi abituato”. 


Infine un augurio per Margherita Buy, sua ex moglie, protagonista di Tre piani: “Tra noi parliamo di tutto, tranne che di Nanni Moretti, quello non si può. Margherita la vidi recitare in un teatrino romano quando aveva 20 anni e ne rimasi conquistato tanto da segnalarla al mio agente, che iniziò a seguirla. Sarei felice se avesse un riconoscimento per il film di Nanni, la vivrei anche come un’ennesima conferma della mia giusta intuizione”.


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