Sarah Arduini: «Dopo l'Oscar ecco la mia battaglia contro il bullismo in un'opera ispirata a Willy Monteiro»

Sarah Arduini: «Dopo l'Oscar ecco la mia battaglia contro il bullismo in un'opera ispirata a Willy Monteiro»
Sarah Arduini: «Dopo l'Oscar ecco la mia battaglia contro il bullismo in un'opera ispirata a Willy Monteiro»
di Paolo Travisi
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Martedì 6 Aprile 2021, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 18:13

Sarah Arduini, da bambina ha consumato i cartoon Disney, visti centinaia di volte in Vhs, i cui fotogrammi sono rimasti impressi nella sua fantasia. Dopo i disegni a matita e le notti trascorse ad imparare l’uso dei programmi animazione 3D, ha raggiunto i livelli più alti, con l’Oscar nel 2017


Oggi, da insegnante alla scuola di animazione, Side Academy, sta realizzando un cortometraggio contro il bullismo, ispirato alla drammatica storia di Willy Monteiro.


La passione per il disegno è nata da bambina?
«Ad ogni compleanno ricevevo l’ultimo film Disney. Dal momento in cui ho ricordi della mia infanzia, ho sempre disegnato, rubavo anche i fumetti di mio fratello e riproducevo ogni frame». 


Quando è scoccata la scintilla per quello che oggi è il suo lavoro?
«Toy Story mi aprì un mondo perché capii che non solo potevo disegnarli, ma dar loro vita in un mondo 3D. Ma all’epoca in Italia non c’erano scuole di animazione e non avevo i soldi per l’unica che conoscevo, a Vancouver».


Cosa fece?
«Avevo 20 anni e con i soldi dei primi lavoretti comprai il libro di Maya, il software per la creazione in 3D che iniziai ad imparare da sola, studiando la notte. Mandai alcuni progetti ad un amico che lavorava nel campo e mi presero».


Poi arrivò la telefonata per lavorare per Disney?
«Dopo alcune esperienze all’estero, mi chiamò la Moving Picture Company di Londra per lavorare agli effetti visivi del film, Il libro della giungla».


Quel film le portò l’Oscar.
«Vinse per gli effetti visivi. È stato un bel regalo dopo tutti gli sforzi da autodidatta.

Quello che ho imparato l’ho sudato molto, più di una persona che oggi può fare corsi».


Poi sono arrivati altre collaborazioni importanti?
«Quando vinsi l’Oscar già collaboravo con Industrial Light & Magic (fondata da George Lucas ndr), con loro ho lavorato a L’Ultimo Jedi e Jurassic World, poi ancora Disney con La Bella e la Bestia, La leggenda di Tarzan».


Ora insegna in Italia e sta realizzando un corto d’animazione dedicato a Willy Monteiro, il ragazzo ucciso lo scorso settembre a Colleferro. Perché?
«Vedere quel piccolo eroe sconfitto da un male così grande, il bullismo, mi ha fatto molto male. Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa per sensibilizzare le persone, sia le vittime che i bulli, perché sono vittime di loro stessi».


Quale sarà la storia?
«E ambientata in un mondo alieno dove la causa del bullismo è la differenza razziale ed il punto di vista del corto è quello del carnefice, perché voglio dire al potenziale bullo “so che ti comporti così perché hai subito violenza, ma puoi cambiare la tua vita». 


Willy farà parte della storia?
«No, quella tragedia non deve essere toccata e rimanere nel dolore della sua famiglia, ma la mia storia è una dedica alla sua forza nel combattere il bullismo».
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