"Soul, il senso della vita" apre la Festa del Cinema di Roma. Premio alla carriera a Pete Docter

Soul, il senso della vita. Il regista Pete Docter presenta in anteprima il film di Natale Disney Pixar
Soul, il senso della vita. Il regista Pete Docter presenta in anteprima il film di Natale Disney Pixar
di Michela Greco
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Venerdì 16 Ottobre 2020, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 08:43

«Speriamo che ci sia la possibilità di vedere il film su grande schermo perché tutti noi abbiamo lavorato per quello, ma per ora la priorità è la sicurezza». È cosi che Pete Docter, regista di Soul, il film Disney-Pixar che ieri ha aperto la 15/a Festa del Cinema di Roma, ha risposto a chi gli chiedeva se ci fosse speranza di vederlo anche al cinema, prima o poi, oltre che in streaming su Disney+ a Natale, come annunciato – tra le polemiche - giorni fa. 


In effetti meriterebbe assolutamente la visione in sala quest’opera di animazione che – come nella migliore tradizione dei capolavori Pixar – combina lo stato dell’arte della ricerca visiva con una narrazione profonda e intelligente, capace di far arrivare forte e chiaro il messaggio ai più piccoli e di entusiasmare i più grandi con la sua raffinatezza.

Qual è il senso della vita? Siamo sulla terra per uno scopo? Come si forma la nostra personalità? Cosa determina i nostri talenti? Alle domande - altissime - di Soul risponde l’avventura del protagonista Joe, afroamericano di mezza età il cui ossigeno è la passione per la musica. Joe la insegna alle scuole medie ma sogna di esibirsi con i grandi talenti del jazz. Proprio nel giorno in cui viene finalmente assunto di ruolo a scuola, gli piove dal cielo un ingaggio con la leggendaria sassofonista Dorothea Williams.

Ma mentre corre esaltato verso il suo exploit cade in un tombino e precipita nella dimensione sospesa dell’Ante-mondo, dove alle mini-anime appena create viene assegnata una personalità prima di arrivare sulla terra. La sua missione sarà di convincere “22”, finalmente, a buttarsi e vivere, ma lui stesso compirà un viaggio dentro di sé. “L’idea mi è venuta osservando mio figlio, ora ventitreenne: quando è nato aveva già una personalità e mi sono chiesto da dove arrivasse”, ha detto Docter, che a Roma ha anche ricevuto il Premio alla Carriera (nella foto) e partecipato a un “Incontro Ravvicinato” on-air.

Oscillando tra una seducente New York e uno spazio cosmico astratto abitato da mentori e anime neonate in cerca di carattere, cullato dal jazz di Jon Batiste e dalle musiche di Trent Raznor e Atticus Ross (Nine Inch Nails), Soul trascina tutti a farsi la grande domanda: perché sono qui? “Il mio film precedente Inside Out era stato così ben accolto che dopo il grande successo mi sono fermato e ho pensato: e adesso? - ha raccontato Docter – Allora mi sono chiesto quale fosse il modo migliore di usare il mio tempo, se stessi vivendo la mia vita degnamente. Questo è il cuore di Soul”.

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