Morto Michel Piccoli, talento versatile dalla cultura sterminata

Morto Michel Piccoli, un talento versatile e cultura sterminata
Morto Michel Piccoli, un talento versatile e cultura sterminata
di Gloria Satta
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Lunedì 18 Maggio 2020, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 16:13

Michel Piccoli era nato il 27 dicembre 1925 da una famiglia metà francese metà italiana. Si è spento tra le braccia della moglie Ludivine Clerc e dei loro figli adottivi Inord e Missia il 12 maggio scorso ma la famiglia ha deciso di dare solo oggi la notizia. Mostro sacro del cinema, l’attore lascia il ricordo di una carriera leggendaria che si è espressa in quasi 200 film e lo ha visto lavorare con i più grandi registi: Jean-Luc Godard (”Il disprezzo”, 1963), Luis Bunuel (”Il diario di una cameriera”, 1964, ”Bella di giorno”, 1967, ”La via lattea”, 1968, ”Il fascino discreto della borghesia”, 1972, ”il fantasma della libertà, 1974), Agnès Varda (”Josephine”, 1967), Marco Ferreri (”Dillinger è morto”, 1969, ”L’udienza” 1971, ”La cagna” 1971, ”La grande abbuffata”, 1973), Claude Sautet (”L’amante”, 1970), Elio Petri (”Todo modo”, 1976), Louis Malle (”Atlantic City”, 1980), Ettore Scola (”Il mondo nuovo”, 1982), Liliana Cavani (”Oltre la porta”, 1982), Marco Bellocchio (”Gli occhi, la bocca”, 1982), Claude Lelouch (”Tornare per vivere”, 1985), Alain Resnais (”Vous n’avenz encora rien vu”, (2012). Tra i suoi ultimi film ”Libero burro” di Sergio Castellitto (1999), ”Ritorno a casa” di Manoel De Oliveira (2001), ”La polvere del tempo” di Theo Anghelopoulos (2008).

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E ”Habemus Papam”, profetico film del 2011 di Nanni Moretti in cui Piccoli interpretava uno dei suoi ruoli più incisivi: quello di un papa immaginario che, due anni prima del vero Benedetto XVI, decide di dimettersi. E, in incognito, vagando smarrito per Roma, confida le sue ansie alla strizzacervelli Margherita Buy. Talento versatile e cultura sterminata, Piccoli ha recitato sei volte accanto a Romy Schneider, che per un lungo periodo fu anche la sua compagna («Io e lei abbiamo il coraggio di compiere gesti poco edificanti», spiegava) e ha diretto otto film, l’ultimo dei quali ”C'est pas tout à fait la vie dont j'avais rêvé”, nel 2005. E nel 1983 ha sceneggiato il film di Luciano Tovoli ”Il generale dell’armata morta” di cui è stato anche protagonista. Sposato tre volte, nel 1954 con l’attrice Eléonore Hirt, nel 1966 con la cantante Juliette Gréco e nel 1978 con la sceneggiatrice Ludivine Clerc, uomo dichiaratamente di sinistra sostenitore prima di François Mitterrand poi di Segolène Royal, al compimento dei 90 anni, nel 2015, Piccoli ha scritto la propria autobiografia senza timore di rivelare la difficile accettazione della vecchiaia. Che, nel suo caso, si manifestava con la perdita progressiva della memoria: «E per un attore», scriveva, «questo è un fatto catastrofico». 

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